News27 novembre 2025 11:52

La voce di Noi per Savona

"Sull'onda della indignazione per la Finanziaria e della preoccupazione per la fase di 'attesa bellica' che stiamo vivendo, abbiamo scritto questo documento per portarlo all'attenzione dei politici locali, in particolare dei Consiglieri regionali eletti nella Provincia di Savona"

La voce di Noi per Savona

Gentile Consigliere, ci permettiamo di inviarLe questo documento, perché Lei rappresenta la nostra Provincia in Consiglio Regionale e noi riteniamo necessario che la Regione si attivi con forza per aiutare il territorio savonese a uscire dalla sua lunga e perdurante crisi.

Esprimiamo la nostra  preoccupazione per l'attuale gestione della politica italiana, stretta tra un'economia in gravi difficoltà e un'accettazione prona delle imposizioni di Trump all'Europa.

Ci rendiamo conto della particolare situazione internazionale in cui sono comparse variabili inattese (al potere politico non più uomini politici ma mercanti - uomini d'affari), e  in cui non valgono più regole   e   convenzioni   accettate   da   sempre  (ad esempio la necessaria esistenza di Organismi sovranazionali).

Si  stanno  ridisegnando  i  confini  e  gli  equilibri  geo-politici  nel  mondo,  con  la  probabile spartizione dell'Ucraina tra USA e Russia, e con chissà quali progetti per Gaza.  E c'è anche un tornare indietro di decenni nelle politiche ambientali, visti i risultati della COP 30 in Brasile, con un netto ritorno al fossile. I gravissimi problemi a livello mondiale, causa dei tanti conflitti in corso (estrema povertà, cambiamento climatico e danni ambientali, carestie, disuguaglianze sociali), richiederebbero interventi e investimenti rilevanti. Invece vengono continuamente destinate cifre spaventose all'acquisto di armi.

Tenendo conto dell'attuale situazione italiana, gravemente compromessa dalla crisi economica (in primis  da  quella  industriale),  dalle  condizioni  della  Sanità  pubblica,  della  Scuola  statale  e dell'Università, del territorio sempre più degradato, esprimiamo forte contrarietà alle scelte del Governo e del Parlamento che, con l'attuale Legge finanziaria, non hanno tenuto in considerazione i problemi più urgenti dei Cittadini italiani, continuando a  ignorare, tra l'altro, la transizione verde e l'evasione fiscale  e proponendo  ulteriori condoni, ma soprattutto hanno accettato di destinare cifre molto rilevanti  alle spese militari, cifre che penalizzeranno fortemente  anche i Bilanci futuri e che sono segnali di una "attesa bellica", dell'accettazione di una progressiva economia (e cultura) di guerra.

L'Italia e l'Europa hanno goduto di 80  anni di pace,  durante i quali abbiamo respirato un clima di fiducia, di certezza che non ci sarebbero più stati conflitti tra gli Stati europei e che l'Italia non sarebbe più stata coinvolta in nessuna guerra. Anche la fine della leva obbligatoria fu un tassello di questa visione fiduciosa del nostro futuro.
Con l'allargamento dell'Unione Europea e la mancanza di una visione politica di alto respiro è iniziato un indebolimento dell'Europa, come appare chiaramente in questi mesi di guerra, con una classe dirigente inadeguata, incapace di impostare una efficace strategia diplomatica. Ribadiamo la nostra preoccupazione. Riteniamo necessario e urgente che l' Europa riprenda la sua forza istituzionale, i suoi elementi fondanti (quali la Pace e la Collaborazione tra i Popoli) e che si creino Organismi / Strutture di controllo e difesa europei.  Siamo perciò assolutamente contrari al rafforzamento nazionale delle Forze armate e alla militarizzazione della nostra economia.

Non esiste rappresentanza del territorio savonese a livello nazionale (Governo e Parlamento) e il nostro comprensorio è dichiaratamente in recessione (Area depressa) e particolarmente fragile anche per questo motivo.
Se ci saranno zone penalizzate per determinate scelte di Bilancio, il Savonese lo sarà in modo speciale
.
Puntualizziamo alcuni aspetti di rilevanza politica, economica e sociale.
1.   Transizione energetica e transizione verde
Nell'attuale  gravissima  situazione  economica  locale,  riteniamo  doverosi  e  possibili  i seguenti interventi nel Settore energetico che consentirebbero recupero di fondi per investimenti nei Settori fondamentali (Istruzione, Sanità, Welfare):
•    Transizione ecologica green realmente efficace
•    Come sta avvenendo in altre Città italiane e europee:  transizione graduale della Centrale elettrica di Vado dal metano all'idrogeno verde (con le attuali turbine), tenendo presenti l'idroelettrico, l'eolico, le Comunità Energetiche Rinnovabili, per ottenere il risparmio del costo dell'energia ( 15% che corrisponderebbe oggi a 15 miliardi) e per diminuire il degrado ambientale in un territorio come quello di Vado che è stato oggetto di un pesante inquinamento da almeno un secolo. Questo intervento richiederebbe 2-3 anni di lavoro, a fronte dei 5 previsti per le mini centrali nucleari ipotizzate.
Si tenga conto che l'Italia ha utilizzato solo il 38% dei Fondi PNRR (anche perché mancano i  progetti),  PNRR  che  prevede  investimenti  per  3,3  miliardi  di  Euro  sull'utilizzo dell'Idrogeno.

 

1.  Mobilità e infrastrutture

Nel trasporto merci/passeggeri passaggio dalla gomma al ferro e nel sistema urbano abbattimento dell'uso dei combustibili fossili e adozione dell'elettrico. Ai nostri Amministratori locali ricordiamo che il traffico su gomma su Autostrada dei Fiori e sugli assi di penetrazione (in particolare Cadibona) è altamente inquinante e danneggia anche la nostra economia (Turismo, Commercio, etc.)

2.   Servizio Sanitario Nazionale in Liguria

I tempi di attesa per prestazioni specialistiche ed esami sono assurdi. La qualità del servizio risente della mancanza di personale. Per nuove assunzioni di Medici e Infermieri sono stati stanziati, a livello nazionale, solo 450 milioni. Tenendo conto delle caratteristiche geografiche della Regione e dei tempi di percorrenza, esprimiamo forte perplessità circa l'accorpamento delle ASL.

 

3. Evasione fiscale

Ribadiamo la nostra indignazione di fronte alla cosiddetta "rottamazione delle cartelle" e ai ripetuti condoni fiscali, di fronte a una evasione fiscale nazionale di 190 miliardi.
 
4. Tutela territorio

Col cambiamento climatico si è accentuato il dissesto idrogeologico, in particolare le frane su strade e terreni agricoli. Importanti perciò i fondi per il ripristino delle strutture e per una manutenzione costante ed efficace.
Necessari incentivi per la produzione dei prodotti agricoli tipici regionali, in particolare del settore ortofrutticolo e dell'ulivo.

com