Così ha affermato Oskar Herics, il membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione presentata in questi giorni secondo la quale, addirittura, sarebbe improbabile che l’attuale piano a lungo termine dell’UE per le linee ferroviarie ad alta velocità (LAV) venga realizzato e manca un solido approccio strategico a livello dell’UE.
Non ci dite.
“Le linee ad alta velocità che attraversano frontiere nazionali non rientrano tra le priorità nazionali in termini di costruzione e la Commissione non ha la facoltà di imporne la realizzazione. Ciò significa che il valore aggiunto del cofinanziamento dell’UE è modesto”. Essendo il cofinanziamento comunitario soggetto a un massimale, inoltre, gli sforamenti di costo per gli investimenti nelle LAV non incidono sul bilancio dell’UE, ma sono sostenuti dai bilanci nazionali.
Anche per chi come noi all'Europa ci ha sempre creduto, e nelle istituzioni comunitarie ha cercato di confidare nonostante tutto, fatti come questi non possono non fare riflettere.
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