La sede dell'Autorità portuale bruciata in un'ora come un cerino, per esempio, o le centinaia di automobili che ancora giacciono ammucchiate e arrugginite sul piazzale del porto.
Ma niente paura: questo per il porto di Savona sarà un anno fantastico.
Lo dice Toti, lo dice il presidente AP Signorini e lo dicono tutti i giornali.
Genuflessioni, ringraziamenti e preghiere si alzano verso Costa Crociere, per i grandi “investimenti” previsti: alcuni, certamente per la fretta, omettono di dire che i dragaggi delle banchine non li paga la compagnia crocieristica che ne fruisce, bensì l'Autorità portuale che ha messo a bando una cifra da capogiro, sui 20 milioni. (http://www.lanuovasavona.it/2018/07/25/leggi-notizia/articolo/porto-scava-scava-a-qualcosa-servira.html)
Ecco, quei soldi non ce li mette Costa, che contribuirà con una cifra assai minore.
Ce li mettiamo noi, che come al solito paghiamo e respiriamo.
L'incendio delle auto certamente non sarà colpa di nessuno, mentre quello dell'Autorità portuale sarà dovuto al solito mozzicone di un fumatore distratto.
Nel frattempo, i pescatori di Calata Sbarbaro ci dicono che il previsto rammodernamento delle banchine del porticciolo turistico non si farà: “perché nell'incendio sono bruciati tutti i documenti”.
Senza addentrarci in francesismi, ci pisciano in testa e ci dicono che piove.
Se almeno spegnesse il fuoco.