Contromano21 luglio 2019 08:54

Il concerto che non c'è

Le parole più sensate le scrive il geologo Mario Tozzi: “Ci voleva un concerto sulla spiaggia per aprire gli occhi su un problema che in Italia ha assunto proporzioni gigantesche come quello dell’erosione costiera"

Il concerto che non c'è

Appaiono furiosi ma incredibilmente civili, i fans di Jovanotti che commentano sulla pagina della Trident Music il mancato concerto di Albenga. Che qualche commento sia opportunamente “sparito” è immaginabile, in ogni caso la domanda rivolta agli organizzatori è prevalentemente una: a parte il rimborso del biglietto, come si fa per le spese ingenti già sostenute per alberghi e mezzi di trasporto? Chi le rimborserà?
“Dovete trovare una soluzione!!!! Non ha senso tutto ciò!!!!! Abbiamo orgazizzato le nostre ferie estive in base alle date del concerto!!!! Abbiamo stra pagato alberghi o case in affitto!!!! Mezzi di trasporto!!!!! Come intendete rimborsarci tutti?!?!?! Per non parlare del tempo speso... e riposi saltati al lavoro per avere un week end libero!” 
E ancora: “ Non ho parole, ho i biglietti da dicembre, e una settimana prima arriva questa notizia?? Mi fa piacere che nell'articolo ci sia scritto 'il fenomeno, rispetto ai primi rilievi effettuati a novembre, si era già evidenziato durante la primavera'... Ma non potevate cercare un'altra spiaggia in tempo? Oltre ai biglietti vorrei sapere chi mi rimborsa l'albergo che ho strapagato! 😤😤😤” · 
”MA STIAMO SCHERZANDO??? A 8 GIORNI DALL’EVENTO??? E CHE MAREGGIATE CI SONO STATE IN QUESTI GIORNI??? O VE NE ACCORGETE ORA DA NOVEMBRE???”
“Ma quale mareggiata si é verificata negli ultimi giorni? Oppure sono andati sulla spiaggia per installare le impalcature e: toh, guarda, la spiaggia é più piccola di quel che credevamo.” 
Gli organizzatori rispondono copiando a manetta pezzi del comunicato stampa: 
Trident Music "Il fenomeno, rispetto ai primi rilievi effettuati a novembre, si era già evidenziato durante la primavera ma si è ulteriormente accentuato nel corso delle ultime settimane, probabilmente a causa dell’ultima ondata di maltempo. In questa situazione è impossibile montare in sicurezza le strutture previste e con grande rammarico si è costretti a cancellare la tappa prevista per il 27 luglio prossimo."

I fans delusi non ci stanno: “ok abbiamo capito. Ma se “si era già evidenziato in primavera”, sarebbe stato prudente avere già un piano B per non deludere 20mila persone una settimana prima dell’evento. È questo il fatto INACCETTABILE, non tanto il fatto che si è ritirata la spiaggia, cosa che può succedere. Ma se già si sospettava, si doveva agire prima. Per ciò questa è stata una mossa di pura disorganizzazione, che spero che pagherete cara.”

“io esigo la data. anche a settembre. quando cavolo volete. non prendeteci in giro. c’è gente che fa sacrifici x queste cose. E LA SPIAGGIA NN SI È RISTRETTA NELL’ULTIMA SETTIMANA. avreste dovuto avere il piano B. non siete la prima società che organizza eventi dai!!!! ”
A quel punto parte un altro copiaincolla del comunicato stampa:
Trident Music "La produzione sta cercando una possibile location alternativa che possa soddisfare gli spettatori dell’area nordovest, in sostituzione della data ligure. Nel giro di qualche giorno saranno date ulteriori comunicazioni."
Anche questo ripetuto diverse volte.

In tutto ciò, le parole più sensate le scrive il geologo Mario Tozzi: “Ci voleva un concerto sulla spiaggia per aprire gli occhi su un problema che in Italia ha assunto proporzioni gigantesche come quello dell’erosione costiera. Porzioni rilevanti delle nostre coste sono in forte fase di arretramento rispetto al passato a causa di una alterazione del ciclo dei sedimenti marini determinata da cause naturali e antropiche. Il tutto considerando che solo il 23 per cento delle coste italiane è allo stato naturale, essendo tutta la restante parte ormai aggredita da costruzioni e attività perlopiù dannose. Per un Paese che conta sul turismo marinaro non è un buon biglietto di presentazione”.

Non sembrano particolarmente interessanti, per il resto, i tristi rimpalli di responsabilità cui oggi si assiste sui giornali: dal “siete voi che avete tagliato fondi per il concerto” al più classico “qui è impossibile fare turismo”.

L’unico auspicio è che questa vicenda insegni a rispettare un po’ di più le nostre coste, e a fare qualche stage in Romagna, dove uno scivolone del genere potremmo vederlo solo a Mirabilandia.

G.S.

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