Così scrive pochi minuti fa Enrico Mentana: i rumors diventano realtà, e la maggior parte dei quotidiani che tutti leggiamo, locali e nazionali, e delle radio più ascoltate finiscono di botto in un’unica mano, quella degli Agnelli.
Che naturalmente garantiscono piena autonomia redazionale: ma non è facile crederci davvero, non foss’altro che per i tagli a cui stiamo già assistendo, da anni, nel settore dell’editoria.
Giornalisti e poligrafici del Secolo XIX, per dire, sono in agitazione da un pezzo, e non è raro trovare su Secolo e Stampa, in quel di Savona, lo stesso articolo, con la stessa firma.
Che significa un giornalista in meno, uno stipendio in meno, e una riduzione della pluralità dell’informazione.
Il problema risiede non tanto e non solo nell’identità del padrone, ma nel fatto che sia uno solo.
Orwell lo chiamerebbe il Grande Agnello.