Contromano08 gennaio 2020 07:29

Le bugie hanno i caselli corti

Sull’occupazione, sulla struttura, sull’erosione, sul porticciolo: di balle ce ne hanno raccontate una caterva a proposito di piattaforma Maersk. La cieca e ottusa devastazione di una pubblica baia sostenuta dalla donna a l’Avana tutta aggrappata alla propria scalata politica. Salvo poi far la voce “grossa” quando - dopo dieci anni dieci - si accorge che manca quasi tutto

Le bugie hanno i caselli corti

Bene. Il progetto del casello di Bossarino.

Sui giornali di oggi vien detto che il progetto sarà pronto a fine gennaio.

Vedremo.

Comunque. Mettiamo pure il casello di Bossarino bell’e fatto dallo scalpitante Gavio. Un po’ come l’Aurelia bis. Mettiamoci pure come già fatto l’ammodernamento della strada a scorrimento “veloce”, tuttora fumoso e indefinibile, a parte la mancia stanziata da N.S. l’autorità portuale. 

La massa di TIR che imboccherà queste nuove e futuribili vie, dove si ritroverà?

Qui. 

Sull’autostrada più cara d’Europa, già strangolata da traffico & cantieri, con i guard rail a tratti playmobil e senza corsie di emergenza.

Tra A10 e A6. Due autostrade che in un paese civile sarebbero state già da tempo declassate a pericolose mulattiere. Qui sopra finirà tutto quell’ingente fatturato in pedaggi di TIR originato dall’indispensabile piattaforma di Rino e incassato dai figli di Marcellino. Per i quali - casualmente - oggi il commodoro presta la propria opera.

LNS

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