Contattammo in quell’occasione un’azienda che vantava sul suo sito web, tra le opere eseguite, anche la copertura del palazzotto.
Il sito in questione dopo poche ore era offline per ristrutturazione, e l’azienda ci rispose a stretto giro di posta - tramite il suo legale - che aveva provveduto solo alla posatura dei pannelli che però non aveva fornito, e ci invitava a chiedere a chi aveva “firmato l’appalto e gestito tutto il cantiere”.
Purtroppo da quelle parti - quelle di chi firma e gestisce - non siamo troppo ben visti, quindi nessuno ci ha fornito chiarimenti.
Pubblicammo anche, in quell'occasione, il cartello d’appalto della costruzione del palazzo, di cui diamo nuovamente conto qui:
Responsabile procedimento: ing. Flavio Destefanis
Progettista responsabile: ing. Susanna Pelizza
Progettazione strutturale: ing. Chiara Tartaglia
Progettazione architettonica paesaggistica e urbanistica: 5+1AA Agenzia di architettura Alfonso Femia Gianluca Peluffo srl
Progettazione impiantistica: Studio di ingegneria Gaminara
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione: ing. Paola Roascio
Direttore dei lavori: ing. Paola Roascio
Direttore operativo parti strutturali: ing. Chiara Tartaglia
Direttore operativo parti edili: ing. Andrea Frumento
Direttore operativo parti architettoniche: arch. Gianluca Peluffo (5+1 Agenzia di architettura Alfonso Femia Gianluca Peluffo srl)
Direttore operativo parti impiantistiche: ing. Marco Gaminara e ing. Luca Gaminara (Studio di ingegneria Gaminara)
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: ing. Paola Roascio
Direttore tecnico di cantiere/responsabile della sicurezza: ing. Antonio Sileo
Capo cantiere/responsabile della sicurezza: sig. Pietro Casarini
Impresa appaltatrice: ITE Group s.p.a. - via Portogallo 52 – Modena
Leggiamo che oggi le prime pagine dei giornali titolano “Rogo all’Authority di Savona, la perizia inchioda tecnici e costruttori: aperto fascicolo per incendio colposo - Secondo l’inchiesta della Procura fiamme innescate da un cumulo di carta e poi divampate per colpa dell’errata realizzazione della facciata antincendio”.
Nel mirino degli investigatori, scrive La Stampa, la Iti impresa Generale Spa - che ha sede sempre a Modena, sempre in via Portogallo, al civico 60: “Potrebbero essere almeno quattro i nomi tra coloro che all’interno dell’autorità portuale e dell’azienda che vinse la gara d’appalto (la Iti impresa Generale Spa di Modena) hanno seguito i lavori e potrebbero essere chiamati a rispondere dei lavori effettuati non a regola d’arte.”
Aspettiamo quindi gli sviluppi dell’inchiesta, insieme a tutta la Città costretta ancora oggi a rimirare uno skyline dominato dalle spoglie flambé dell’ecomostro costato una dozzina di milioni di euro pubblici.
E ne approfittiamo per riproporre l’appello lanciato tempo fa da Italia Nostra: adesso buttiamolo giù, perché i milioni spesi per quell’orrore non ce li ridarà più nessuno, ma almeno toglietelo dalla vista nostra e dei turisti.