Il progetto “Prato Urban Jungle”, finanziato dalla Commissione Europea con 3,7 milioni di euro (bando Urban Innovative Action 2019) ha due principali obiettivi: "la rigenerazione di aree urbane in disuso, sottoutilizzate o in declino - attraverso il riutilizzo di edifici e spazi come vecchi capannoni industriali, dintorni di case sociali, edifici storici la cui valorizzazione richiede un efficace ripristino dello spazio e del suolo e la creazione nuove isole verdi ad alta densità, strutture e aree di fruizione ambientale, sportiva, culturale e sociale."
Prato, si legge, gode già di oltre 29.000 alberi di proprietà pubblica e si stima che essi generino benefici economici per oltre 400.000 euro l’anno.
Ora i progetti son tutti belli, lo sappiamo, poi bisogna vederli realizzati eccetera eccetera.
Però anche a Savona qualcuno avrebbe potuto pensare.
Pensare di partecipare a un bando europeo che serva a tutelare la bellezza dei luoghi e la salute dei cittadini: invece noi o non potevamo per qualche motivo oppure preferiamo regalare Villa Zanelli ai privati mentre lasciamo andare in malora la chiesetta di Madonna degli Angeli e il convento del San Giacomo, e i bandi li utilizziamo per costruire passerelle di legno che la prima mareggiata porterà via, come ha spiegato Italia Nostra - al solito, inascoltata.