Crisi Complessa26 settembre 2018 19:13

Sprar, Murialdo è la prova che quando l’integrazione è intelligente funziona

C’è una trebbiatrice a vapore che esplode investendo due contadini, un muratore che vola giù da un’impalcatura, e un camion che precipita in un fossato. Sulle pareti del santuario della Madonna del deserto, nei boschi fra Murialdo e Millesimo, in provincia di Savona, si affollano dozzine di piccoli quadri, come fotogrammi di un unico docufilm. In alto a destra di ogni scena, c’è la Madonna che, seduta su una nuvola, dirotta il destino salvando la vita del committente

Sprar, Murialdo è la prova che quando l’integrazione è intelligente funziona

Sono gli ex-voto dipinti a olio, nella prima metà del 900 da Carlo Leone Gallo, un pittore di Cairo che raccontava miracoli con la stessa vivacità delle cronache disegnate da Beltrame per “La Domenica del Corriere”.

“Gallo era un pittore vero – spiega il professor Luigi Ferrando, che insieme a Cesare Garelli, ha salvato e restaurato 59 opere di Gallo – ma era povero e gli ex-voto erano anche un’attività per campare. Prima di dipingere, ricostruiva la situazione, con l’accuratezza di un cronista. In un episodio della prima guerra mondiale, doveva mostrare come un soldato fosse miracolosamente sopravvissuto all’esplosione della mitragliatrice. Usando una sedia per simulare la mitragliatrice, gli chiese di assumere la postura esatta al momento dello scoppio. Quando poteva, si recava sul posto con un taccuino, faceva schizzi e intervistava tutte le persone coinvolte nell’evento”.

L’industrializzazione della Val Bormida ai primi del Novecento, quando l’esplosivo prodotto a Ferrania veniva venduto anche ai russi, moltiplicò anche i miracoli connessi a incidenti sul lavoro. Tra gli ex-voto vediamo un carrello delle ferrovie che investe due operai e un altro operaio travolto da un vagonetto carico di carbone della funivia Savona-Cairo Montenotte ( la più vecchia d’Europa ) tutt’ora in funzione. Se oggi c’è chi rischia la vita per la vertigine di un selfie, durante la guerra era prova di virilità saltare su un vagonetto carico di carbone, buttarne giù qualche chilo, perché la mamma si scaldasse e quindi saltare a terra, prima di finire negli ingranaggi della stazione di arrivo. Diversi quadri raccontano miracoli connessi alle migrazioni. Migrazioni armate quando gli italiani (compreso Gallo) sparavano sui guerriglieri libici come Cirione Giovanni, da Roccavignale , che nel 1911 scampò al piombo degli infedeli, e migrazioni pacifiche, come quando il migrante Lorenzo Accame, di Carbuta, si salvò da un naufragio nel 1914, al ritorno dalle Americhe.

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Mimmo Lombezzi per Il Fatto Quotidiano

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