Mezza politica08 ottobre 2018 12:03

La bieca celebrazione delle camicie nere

Che l'antifascismo a Savona debba fare un bel po' di straordinari si è capito, ma la manifestazione di sabato è andata un po' oltre per tanti. Per troppi. Bene fa Franco Astengo a ricordare che il Comune omaggia le camicie nere ma in compenso dimentica il quarantennale della concessione della medaglia d’oro al Valor Militare alla Città per la Resistenza al nazifascismo

La bieca celebrazione delle camicie nere

Sono infatti già passati i quarant’anni dal 2 giugno 1978 quando in una solenne cerimonia in Piazza Mameli il gonfalone della nostra Savona è stato decorato della più alta onorificenza.

Ma questo pare interessare poco alle nostre Istituzioni, che non guardano tanto per il sottile se c'è un nastro da tagliare.

E a noi tornano in mente le parole di Marco Ravera nell'ultimo Consiglio comunale del 27 settembre: se i morti son tutti uguali è giusto onorare Totò Riina come Falcone e Borsellino?

Di seguito il commento di Fabrizio Ferraro, Segretario provinciale di Rifondazione comunista:

Durante l'ultimo Consiglio Comunale è stato approvata una mozione presentata dal consigliere Marco Ravera nel quale si chiedeva che l'Amministrazione condannasse l'atto vandalico nei confronti della lapide del Forte della Madonna degli Angeli in memoria di sette martiri fucilati dai nazifascisti il 27 dicembre 1943.
In quell'occasione il Sindaco Ilaria Caprioglio aveva affermato, rispondendo alle critiche, di considerare la Resistenza un "patrimonio di valori".
A differenza di alcuni suoi consiglieri di maggioranza che considerano erroneamente i morti tutti uguali dimenticando quali forze e ideali si contrapposero in quel periodo storico, non voglio mettere in dubbio la buona fede del primo cittadino. Ma la sua presenza sabato scorso al cimitero di Zinola per la scoperta della lapide in memoria dei caduti savonesi della Seconda Guerra Mondiale e ricomprendente nell'elenco anche le Camicie Nere contrasta nettamente con quanto dichiarato in Consiglio Comunale!
I volontari della Milizia erano personaggi che meglio di tutti incarnavano la brutalità della dittatura fascista in questo paese, e il loro ricordo non può avvenire in circostanze istituzionali. Questa Repubblica è FONDATA sui valori della COSTITUZIONE ANTIFASCISTA, non su una presunta riappacificazione nazionale di chi combatteva per la libertà e chi invece voleva un mondo totalitario e violento.
Forse il Sindaco non aveva letto bene l'elenco dei reparti ricordati. E forse non sarà nemmeno presente alla ricollocazione della lapide della Madonna degli Angeli sabato 13 ottobre, perché darebbe fastidio ad alcuni personaggi esaltati di nazionalismo presenti nella non granitica maggioranza di Palazzo Sisto.
Ma questo non le toglie il dovere di presentarsi al prossimo Consiglio Comunale e di spiegare alla cittadinanza il perché di tutti questi grossolani errori.

LNS

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