Crisi Complessa03 maggio 2019 08:49

Piaggio, si vive di parole e di tavoli

Di certo c’è che da ieri cinquecento lavoratori sono in cassa integrazione. D’incerto, tutto il resto

Piaggio, si vive di parole e di tavoli

Filse, la finanziaria di Regione Liguria alla quale ieri è stato chiesto di anticipare i fondi per la cassa in attesa che si concretizzino le procedure INPS ne ha garantito, manco a dirlo, solo una parte.

Sì, perché nel Paese di Pantalone, tra emanazione di decreti e reperimento fondi possono passare da tre a cinque mesi prima che i lavoratori  vedano i soldi della cassa dal momento in cui l’azienda fa domanda, come se uno per cinque mesi potesse viver d’aria.

Sui percorsi di formazione che dovrebbero essere varati dalla Regione, nessuna nuova.

E soprattutto nulla si sa dei contratti, quelli di cui tanto si è parlato il 24 aprile a Roma e che per Piaggio Aero significherebbero la ripresa del lavoro e la possibilità di riassorbire i cassintegrati nuovi e magari anche quelli vecchi, perché ricordiamo che una trentina di lavoratori sono in cassa integrazione già da tempo.

Nel breve periodo - si leggeva il 24 aprile nel comunicato del Ministero dello Sviluppo economico - è previsto il riavvio delle attività di manutenzione e prouzione dei velivoli P180, certificazione del P1HH, impegno all'acquisizione di due sistemi di droni. Nel medio periodo, sempre secondo il Ministero, altre acquisizioni.

Ma per ora gli impegni son rimasti sulla carta, e l’unico atto concreto è stato l’avviso per manifestazioni d’interesse all’acquisto di alcuni settori di Piaggio, pubblicato il 30 aprile dal commissario Nicastro (https://www.piaggioaeroas.it/).

E mentre avanza l’ipotesi dello spezzatino, per non parlare di timori ancora peggiori, tutte le energie dei politici locali e romani sembrano fagocitate solo dalla campagna elettorale.

La forza lavoro può attendere.

LNS

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