«Si tratta - si legge su La Stampa di oggi - di professionisti stimati che, per motivi fisici, non possono entrare in contatto diretto con positivi Covid o possibili positivi e quindi non possono essere impiegati nelle loro mansioni altrove, come altri colleghi, ma sono stati assegnati ad altri incarichi.
Due di essi presso il Dipartimento di Prevenzione a fare attività territoriale da remoto, ovvero seguono e monitorano telefonicamente tutti i Covid che sono in isolamento a casa, più tutto ciò che concerne le ordinanze sindacali di isolamento fiduciario e altre pratiche. Il terzo medico, vista la preparazione, è stato assegnato a Rischio Clinico, ovvero agli approfondimenti sulle cartelle cliniche dei casi Covid deceduti.
Stanno quindi svolgendo un lavoro altrettanto necessario e utile, oltre che complesso. Questa guerra viene combattuta non solo in prima linea, ma anche da chi ne affronta i risvolti dalle retrovie ma non per questo è meno impegnato».