Parlava con noi di Tonino Guerra, nel giardino di un hotel milanese, e ci raccontava di arte e armonia, dell’amore per la vita e dell’amore per la bellezza, fumando i suoi cigarillos scuri tra un’intervista e l’altra; s’interessava ai nostri lavori passati e ai nostri progetti per il futuro.
Sembrava di averlo sempre conosciuto.
Quello che ci aveva colpito, come spesso accade coi veri grandi, è una caratteristica che avevamo ritrovato anche in un altro Maestro morto nell’aprile di due anni fa, Vittorio Taviani: l’assoluta semplicità.
E ancora una volta aprile, “il mese più crudele”, ci porta via con questo maledetto virus un altro artista, un altro combattente per la bellezza e per la giustizia sociale, un altro Uomo che stava in alto ma non dimenticava gli ultimi.
Hasta siempre.
G.S. e M.M.
