Paolo Baccino, che in Darsena gestisce il Balance (locale savonese inserito tra i migliori cocktail bar d’Italia nella Guida Gambero Rosso) si chiede “Siamo stati ai patti e alle regole e questo è il ringraziamento? Senza nemmeno chiedere un incontro con gli interessati. Lo chiederemo noi di urgenza insieme con le associazioni di categoria e un paio di avvocati...
Tutto ciò mentre i comuni limitrofi non hanno limitazioni di orario.
Questo è semplicemente un invito ad andarsene da qui...
Noi non siamo la movida. Siamo aziende sane che hanno dipendenti e pagano le tasse.”
Sentimento condiviso anche da Manuel Meles, capogruppo M5S in Comune: “Località turistica, in piena estate, con locali che chiudono all’una. Ragioni di sanità pubblica? Allora perché non si fa in tutta la riviera, dove invece ci si può ammassare senza mascherine nelle discoteche?"
Noi all'una dormiamo da ore, quindi non siamo sospettabili di interessi personali: però le risse alle due o alle tre di notte le sentiamo forti e chiare ed evidentemente chi vuole qualche birra riesce tranquillamente a ottenerla anche con i locali chiusi, magari portandosela da casa o telefonando a qualche asporto aperto tutta la notte, quello sì.
A spese, spiace constatarlo, di quelli che pagano le tasse compresa una TARI da urlo, assumono personale per assicurare il distanziamento e chiudono all'ora richiesta.
Poi è inutile stracciarsi le vesti se da qui se ne vanno tutti. E meno male che questa giunta doveva aiutare i commercianti, mettendo Savona “a scaffale”.