Così Roberto Traverso, dirigente del Sindacato appartenenti Polizia: "Non dovrà essere una festa, non potrà esserlo.
L’inaugurazione del Ponte San Giorgio rappresenta la risposta purtroppo tardiva di uno Stato che ha abbandonato Genova e i genovesi permettendo miserevolmente di far crollare il Ponte Morandi, uccidendo 43 persone: 43 morti sulla coscienza di molti.
Il giorno del crollo i poliziotti genovesi scavarono anche a mani nude, in silenzio, alla ricerca disperata di corpi umani e furono travolti dallo sgomento causato dall’angoscia provocata dal senso di vuoto dovuto alla consapevolezza di sentirsi soli, abbandonati sotto quel colosso sfiancato dalla dolosa incuria.
Poliziotti che oggi pur sentendosi rinfrancati per l’annunciata presenza all’inaugurazione delle massime autorità, tra le quali anche quella del Capo della Polizia che ha sempre dimostrato vicinanza a Genova, prendono le distanze da tutti coloro (e sono tanti) che stanno utilizzando questo evento per mettersi in mostra, cercando di prendersi meriti per aumentare le prossime percentuali elettorali.
Non dovrà essere una festa ma un momento dedicato ad alimentare la memoria dei politicanti che utilizzano ogni occasione per speculare sulla sensibilità della gente.
L’importante risposta istituzionale non dovrà tramutarsi in un carosello fastoso, politicamente strumentalizzato: ci vuole rispetto per le vittime e per una città ferita nell’anima.
I poliziotti democratici auspicano che la Magistratura vada sino in fondo per far chiarezza su una delle tante ingiustizie di Stato che purtroppo caratterizzano il nostro Paese".