News24 ottobre 2020 12:14

Uno Stato in emergenza

Da qualsiasi parte la si guardi, la notte che ha vissuto Napoli preoccupa. Se le chat di Telegram sembrano confermare un corposo contributo degli estremisti di destra alla rivolta contro De Luca, non si può evitare di considerarne il contesto, inteso anche come condizione morale e mentale della popolazione

Uno Stato in emergenza

Ci è arrivato Delrio, che a definir grande statista proprio non ci riusciamo, a dire a Conte “occhio, che il Paese esplode” sebbene l’abbia fatto in belle parole.

Con il virus, nella cosiddetta “fase tre”, si sarebbe dovuto convivere.

Così dicevano il Primo ministro e i membri del Governo.

Così dicevano, ancor più perché lanciati in campagna elettorale, molti presidenti di Regione tra cui in prima linea spiccava il nostro, che ora tranquillamente ri - seduto sullo scanno più alto della Liguria sembra rivalutare ipotesi più restrittive.  

De Luca, bisogna ammetterlo, non ha mai derogato al suo ruolo di sceriffo: eppure anche a Napoli, nelle ultime interviste di Piazza Pulita trasmesse giovedì, i mugugni sulla campagna elettorale che ha fatto perdere di vista l’emergenza sanitaria non sono mancati.

Insomma, l’idea che si fa strada un po’ in tutti è quella di esser stati presi in giro. 

Perfino Gramellini, tutt’altro che un bolscevico, chiudeva il suo Caffé l’altroieri  scrivendo che se verremo richiusi in casa “non sarà solo perché il covid è cattivo e noi indisciplinati, ma perché chi ci governa e amministra si è dimostrato incapace di farlo”.

Nel frattempo, esimi scienziati come Giorgio Palù rilasciano interviste come quella che abbiam pubblicato poc’anzi.

Senza alcun rischio di negazionismo, ma con quella razionalità di cui ora c’è disperatamente bisogno.

Perché chiudere le saracinesche di tutto fino al prossimo “liberi tutti” rischia di portare scompensi gravi non solo alle famiglie ma anche allo Stato, che non saprà più come pagare stipendi e pensioni.

Non è un complotto, è un virus.

E sta alla politica gestirlo, possibilmente non in venti modi diversi: a cosa serve essere in stato di emergenza se poi lo Stato non avoca a sé la sanità e ognuno va per conto proprio, creando solo confusione?

LNS

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