News27 ottobre 2020 08:38

La batosta finale

Da nord a sud, protesta l’Italia delle attività colpite dalle nuove norme anticovid. In Liguria, come comunica Fipe Confcommercio, ai lavoratori dei pubblici esercizi non è stata concessa l’autorizzazione alla manifestazione prevista per domani a causa del divieto totale di assembramento stabilito dall’ultima ordinanza regionale. Gli animi però sono tutt’altro che sereni

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Il 28 ottobre la Fipe sarà presente in 21 piazze italiane per ricordare che sono a rischio 350mila posti di lavoro e 50mila imprese: “la chiusura alle 18 è la batosta finale ai pubblici esercizi”.  

L’associazione di categoria ligure si adegua alle norme e rinuncia alla manifestazione, ma è necessario, scrive, “che l'opinione pubblica e le istituzioni prendano coscienza che la disperazione delle imprese è giunta al culmine perché vedono sfumare il lavoro di una vita.”

Sarebbe pericoloso derubricare le scene viste nelle ultime sere nelle piazze italiane da Napoli a Roma, da Torino a Milano a Catania a manifestazioni sovversive di stampo esclusivamente neofascista o mafioso o tifoso.

I fascisti e le mafie certo s’infiltrano: è la loro specialità, insieme a quella di soffiare sul fuoco dello scontento per sfruttarlo a proprio comodo. 

Lo scontento però è reale nel mondo dei pubblici esercizi come in quello della cultura o delle palestre, e in quelle piazze non ci sono solo picciotti o estremisti di destra.

Non essere ristoratori o baristi o commediografi non toglie che il loro problema è un problema anche nostro. 

O lo capiamo tutti, o lo scontro sociale sarà inevitabile.  

LNS

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