News06 dicembre 2025 19:09

Il ritorno del duce

Il rapporto Censis 2025 sulla società italiana nell’”età selvaggia”: sfiducia nella democrazia, mondo diviso tra prede e predatori, povertà e inverno demografico. Su questo bel quadretto, le ombre dell’indebitamento e della deindustrializzazione

Il ritorno del duce

Il Censis è il fotografo che non vorremmo alle nostre feste, lo specchio non deformante che oggi ci mostra un cinismo dovuto più a ignoranza che a crudeltà, una sfiducia crescente nei riti democratici - e basta guardare il numero sempre più esiguo dei votanti -, la convinzione che il progresso non sia più possibile dalle nostre parti.

 
Un italiano su tre ritiene che che i regimi autocratici siano più adatti a competere, nel nuovo mondo a soqquadro.


Una società impoverita materialmente e spiritualmente che osserva con indifferente disprezzo l’affannarsi di piccoli politici in cui nessuno crede più, di partiti decotti che al loro interno hanno tutto/i e il contrario di tutto/i e che per questo non rappresentano più nessuno.


Una società senile che lascia ai margini della vita sociale gli unici giovani: gli immigrati.


L’unica luce, per quanto flebile, sul tema della partecipazione è quella delle piazze solidali con la Palestina, “un’occasione - scrive il Censis - per  ritrovare  l’idea  di  poter incidere, facendo udire la propria voce, rispetto alle grandi ingiustizie dei nostri tempi”.


Siccome è scritto benissimo, consigliamo la lettura integrale di queste trenta pagine non liete.

Sempre meglio sapere che farsi cogliere impreparati, quando il nuovo duce verrà regolarmente messo al potere col consenso di quell’uno su tre che preferisce gli autocrati alle stanche volute della democrazia.   

red