Il rimpasto deciso dal Sindaco di Genova Bucci vede tra i protagonisti l’ormai ex assessore alla sicurezza Garassino assegnato ad altro incarico.
Una scelta che mette la parola fine ad una delle gestioni più negative del modo d’interpretare le politiche sulla sicurezza nel capoluogo ligure.
Una linea basata su azioni che hanno alimentato l’insicurezza percepita su un territorio socialmente sempre più abbandonato a causa dell’aumento del degrado urbano, dove si è preferito puntare sui pattuglioni mediatici in un Centro Storico piagato dal dilagante spaccio di droga orchestrato dalle organizzazioni criminali di tipo mafioso che devono essere combattute con l’attività investigativa e non con le operazioni di facciata.
Inizialmente nemmeno la pandemia aveva dissuaso Garassino ad insistere con le note pressioni sul Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica per ottenere spazio e visibilità per operazioni di polizia affidate ad una Polizia Locale fortemente sotto pressione alla quale va tutta la solidarietà del SIAP.
Poi evidentemente il giocattolo si è inceppato visto che le mirabolanti promesse di sicurezza a tolleranza zero basate su slogan e non progetti, sono rimaste parole al vento e così l’assessore Garassino giorno dopo giorno è uscito di scena sino al rimpasto.
Come non ricordare operazioni di facciata come quella della incredibile recinzione di Piazza Settembrini, costata 40 mila euro pubblico, che ha messo in piazza un modello di sicurezza medioevale che alimenta paura e desertificazione sociale, per non parlare dell’altrettanto improbabile presidio mobile della polizia locale lanciato su un territorio che in realtà ha bisogno di coordinamento sulla sicurezza e non di competizione con le altre forze dell’ordine.
Tra l’altro su questo tasto dolente abbiamo dovuto assistere addirittura a conferenze stampa che lanciavano in pompa magna una singola e volenterosa unità cinofila anti droga della polizia locale invece di pensare di aiutare la Polizia di Stato a trovare un canile decente per i propri cani allocati da sempre in un'area esondabile.
Ricordo come il Comune di Genova non abbia mai pensato di contribuire a fornire un supporto logistico così come accade in moltissime città italiane. (ricordo per esempio le condizioni disastrose della Questura, del Commissariato Centro oppure dell’Ufficio immigrazione)
Inoltre i poliziotti, a partire dal Questore di Genova, hanno dovuto sopportare in silenzio (tranne il Siap ovviamente) l’incredibile video postato su Youtube con il quale Garassino si è fatto riprendere durante una delle sue “ronde” nel Centro Storico durante la quale si è permesso di criticare la Polizia di Stato dicendo che non vedeva poliziotti in giro e che avrebbe chiesto conto di tale assenza: asserzioni gravi e non veritiere.
Il SIAP in questi anni ha cercato più volte un confronto costruttivo per rappresentare le criticità sulla sicurezza viste da chi rappresenta una categoria che lavora sul territorio ma non lo abbiamo mai ottenuto, anzi siamo stati oggetto di critiche gratuite e non veritiere come quella suggellata da un video dove l’Assessore nel 2017 definiva il Siap come un sindacato extra minoritario dimostrando di essere totalmente disinformato.
Ricordiamo che il SIAP, sindacato che si ispira ai valori confederali, già allora era il primo sindacato della Polizia di Stato presente in questura e commissariati e numerose Specialità e Specializzazioni presenti a Genova e che a livello nazionale rappresenta 15 mila poliziotti.
Ci auguriamo che chi ha ricevuto l’importante testimone dell’Assessorato alla sicurezza di Genova apra da subito un confronto costruttivo con chi come il Siap rappresenta i poliziotti che in un momento così drammatico a causa della pandemia Covid19 sono chiamati a garantire sicurezza in collaborazione con le lavoratrici ed i lavoratori della Polizia Locale.
Roberto Traverso, Dirigente Nazionale SIAP