Cammino al rallentatore
mentre dovrei provare a scappare
invece di stare a contare i miei passi
scandire i secondi che forse mi restano
cercando di ricordare
dov'è finito il mio pallone fatto di stracci
forse è finito tra quei palazzi che cadono
come birilli su una pista da bowling
e non sarei mai stato comunque un campione
per diventarlo ci vorrebbero i piedi
come dicono là in occidente
mentre qui dal cielo cadono bombe
che mi ricordano
perché cammino al rallentatore
perché non posso più diventare un campione
cadono bombe dal cielo e non si fermano
se fosse pioggia da bere se fosse pane
si potrebbe mangiare ci si potrebbe salvare
se ci fosse tempo si potrebbe sperare
mentre continuo su una gamba a camminare
a scandire i secondi che ancora forse mi restano
a pensare al mio pallone fatto di stracci
a tutti quei ragazzi fatti a pezzi in questo mondo di pazzi
mentre le bombe si fermano prendono fiato un momento
invece io cammino continuo a cercare
il mio pallone i miei fratelli sotto tutti quei palazzi
sciolti come burro al sole sotto colpi di razzi
mentre riprendono a cadere bombe e fanno rumore
chissà se lo sentono dall'altra parte del mare
magari qualcuno ci verrebbe a salvare
proverebbe a fermare questa guerra tra pazzi
qualcuno dice che non vogliono sentire
che hanno cose più importanti a cui pensare
ci fossero migliaia di onde a cui affidare
tutte le voci che non si posson più sentire
tutte lì sotto quei palazzi diventati polvere
vorrei arrivassero laggiù al di là del mare
prima che fosse tardi se poi non è già tardi
chissà se io domani riuscirò a respirare a camminare
chissà se ci sarà un domani e mi verrebbe da urlare
se non ci fosse qualcuno già pronto a sparare
non esiste nessuna ragione che tu possa portare
a dieci anni non c'è colpa a volere giocare
nessuna colpa a sperare di poter giocare
Testo e musica di Renato Iantorno