News28 novembre 2020 17:40

Emergenza salute (a 360 gradi)

Oggi oltre al consueto bollettino sul coronavirus pubblichiamo l'allarme dei chirurghi: dopo gli oncologi e i cardiologi, stavolta sono loro ad esprimere preoccupazione, con una lettera a Conte e Speranza. 300.000 interventi rinviati solo durante la prima ondata, di cui circa 50.000 oncologici: "ma le malattie non-Covid19 non aspettano"

Emergenza salute (a 360 gradi)

Questo il bollettino diramato oggi da Alisa sulla situazione dell'epidemia da coronavirus in Liguria:

 

TOTALE tamponi effettuati

594.426

4.740

TOTALE CASI POSITIVI (compresi GUARITI e deceduti) di cui:

51.011

454

TOTALE CASI POSITIVI individuati da test di screening

6530

72

TOTALE CASI POSITIVI in pazienti sintomatici

44.481

382

TOTALE CASI POSITIVI (esclusi GUARITI e deceduti)

12.793

-283

 

 

CASI PER PROVINCIA DI RESIDENZA

SAVONA

1363

LA SPEZIA

1968

IMPERIA

1209

GENOVA

7415

Residenti fuori Regione/Estero

264

altro/in fase di verifica

574

TOTALE

12.793

 


 

Media intensità+Terapia Intensiva

Terapia Intensiva

Differenza da giorno precedente

Ospedalizzati

1085

117

-43

ASL1

108

14

-10

ASL2

109

16

1

San Martino

299

37

-4

Evangelico

53

8

-7

Ospedale Galliera

140

10

-8

Ospedale Gaslini

8

0

0

ASL3 globale

136

14

-15

ASL 3 Villa Scassi

128

14

-14

ASL 3 Gallino

8

0

-1

ASL3 Micone

0

0

0

ASL3 Colletta

0

0

0

ASL4 globale

105

7

2

ASL4 Sestri Levante

103

7

2

ASL4 Lavagna

2

0

0

ASL4 Rapallo

0

0

0

ASL5 globale

127

11

-2

ASL5 Sarzana

122

8

-2

ASL5 Spezia

5

3

0

 

 

Isolamento domiciliare

11640

-243

TOTALE GUARITI (pazienti che risolvono i sintomi dell’infezione da SARS CoV2 che risultano negativi al test molecolare; pazienti che risolvono i sintomi dell'infezione da Covid-19 e per i quali sono trascorsi 21 giorni dall'inizio dei sintomi - riferimento Circolare del Ministero della Salute n.32850 del 12/10/2020)

35857

712

Deceduti

2361

25

 

*dettaglio

 

data decesso

sesso

età

luogo decesso

1

17/11/20

M

71

Savona

2

19/11/20

F

68

Savona

3

20/11/20

F

73

Savona

4

22/11/20

M

72

VILLA SCASSI

5

23/11/20

F

101

Sestri Levante

6

24/11/20

M

81

Sestri Levante

7

24/11/20

M

91

Savona

8

24/11/20

M

83

Savona

9

25/11/20

M

71

ViLLA SCASSI

10

25/11/20

M

77

VILLA SCASSI

11

25/11/20

F

71

VILLA SCASSI

12

25/11/20

M

81

Galliera

13

26/11/20

F

90

Lavagna

14

26/11/20

M

86

VILLA SCASSI

15

26/11/20

M

89

VILLA SCASSI

16

26/11/20

M

88

Galliera

17

26/11/20

F

80

Galliera

18

26/11/20

M

83

HSM

19

26/11/20

F

87

HSM

20

26/11/20

F

67

HSM

21

26/11/20

M

77

HSM

22

27/11/20

F

79

VILLA SCASSI

23

27/11/20

F

88

HSM

24

27/11/20

F

77

HSM

25

27/11/20

F

56

Sarzana

 

 

ASL

Soggetti in sorveglianza attiva

ASL 1

2661

ASL 2

1325

ASL 3

4529

ASL 4

933

ASL 5

702

Liguria

10150

Qui la situazione nazionale:

Questo invece il testo della lettera inviata al Primo Ministro e al Ministro della Sanità dal Collegio Italiano dei Chirurghi:

"Al chiar.mo Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Giuseppe Conte

Al Chiar.mo Sig. Ministro della Salute On. le Roberto Speranza

Oggetto: Problemi di mantenimento e intensificazione dell’attività diagnostico-terapeutica dei pazienti chirurgici non-Covid19 in periodo di pandemia da Coronavirus Sars-Cov-2 – Necessità urgenti

Ill.mo Signor Presidente del Consiglio, Ill.mo sig. Ministro, I Chirurghi Italiani di ogni Branca e Specialità sono perfettamente consci della gravità della pandemia da Coronavirus Sars-Cov-2 in atto nella popolazione Italiana e della necessità di provvedimenti organizzativi e sanitari eccezionali per il controllo, il contenimento ed il superamento della stessa.

Per questo motivo i Chirurghi Italiani, come già in occasione della prima ondata dell’epidemia, si stanno prodigando non solo per sostenere al meglio le esigenze chirurgiche urgenti e non differibili, oncologiche in primo luogo, ma anche operando al di fuori dei propri campi specifici di competenza a supporto ed integrazione di tutte le iniziative assistenziali attivate in ambito Covid-19.

Anche ora, di fronte alla seconda ondata pandemica, i Chirurghi Italiani sono quindi presenti con lo stesso impegno per sostenere lo sforzo del Governo, delle Istituzioni Sanitarie e delle Regioni nella lotta contro la gravissima emergenza nazionale, che sta mettendo a così dura prova il nostro pur validissimo Sistema Sanitario Nazionale.

Ci permettiamo tuttavia di farci interpreti con le SS. VV. delle pressanti e sentite preoccupazioni dei Chirurghi Italiani, in tutti i settori di loro competenza, in merito alla attuale – forse necessaria ed inevitabile ma non per questo meno grave – sottovalutazione di tutte le altre patologie nonCovid19.

Infatti, a prescindere dalle già citate patologie chirurgiche emergenti/urgenti e non differibili, che vengono trattate comunque e per quanto possibile in condizioni non ottimali e con risorse umane e strutturali depauperate e limitate, ci si trova di fronte a pazienti chirurgici affetti da patologie che non rientrano “ab initio” nelle predette categorie ma ai quali il S.S.N. e i chirurghi devono comunque dare risposte in tempi brevi e utili a prevenire l’aggravamento clinico, talvolta inemendabile o non completamente riparabile.

Tali pazienti hanno già sofferto negativamente non solo per l’inevitabile rinvio dei loro interventi in occasione della prima ondata pandemica, tanto sconvolgente quanto inattesa nelle sue dimensioni (le statistiche a disposizione ci parlano di 300.000 interventi rinviati in quel momento, di cui circa 50.000 oncologici), ma anche per la ripresa lenta e incompleta delle attività chirurgiche nell’intervallo di tempo tra la prima e la seconda ondata pandemica.

In queste settimane, a causa della recrudescenza epidemica, l’attività chirurgica non esplicitamente emergente/urgente è stata nuovamente bloccata per le necessità di deviare risorse umane e materiali sull’emergenza Covid-19.

Questa situazione, alla luce dei dati epidemiologici, minaccia una durata ben superiore a quella della prima ondata di Covid19 con un numero stimato di interventi sospesi o rinviati di gran lunga superiore alla precedente.

Purtroppo, come già il Presidente della Repubblica On.le Sergio Mattarella ha avuto modo di sottolineare in un Suo pubblico discorso di alcuni giorni fa, le malattie non-Covid19 non aspettano e progrediscono indipendentemente dalla contemporanea emergenza Covid19.

A questo si aggiunge anche, in molti casi, la legittima ma ingiustificata sospettosità di molti pazienti che, sull’onda di una informazione mediatica non sempre univoca, lineare e obiettiva, vedono i nostri ospedali come centri e focolai di infezione – pur essendone invece dimostrati la sostanziale sicurezza e il costante impegno a monitoraggio e prevenzione dell’infezione da Coronavirus -, portandoli a evitare e dilazionare volontariamente il ricovero a fini chirurgici e quindi ad accentuare sensibilmente, sia pur in modo più o meno inconscio, la loro gravità clinica.

Per questi motivi, a nome dei Chirurghi Italiani, mi permetto di sollecitare l’attenzione delle SS. VV. sulla opportunità e, mi sia consentito, sulla assoluta necessità – nell’interesse del S.S.N. e dei nostri cittadini - di salvaguardare e favorire fin d’ora il mantenimento scrupoloso delle capacità chirurgiche dei nostri Reparti di ogni Branca e Specialità, al fine di soddisfare nel modo migliore e nei tempi più adeguati le esigenze diagnostiche e terapeutiche dei pazienti chirurgici.

Qualora ciò non potesse essere garantito nel contesto tumultuoso degli Ospedali Covid-dedicati, si dovrebbe considerare il trasferimento in tempi brevi dell’attività chirurgica “elettiva” - comunque ad alta e media priorità - in ospedali “Covid-free” diversi dai precedenti, dislocando in tali sedi équipe chirurgiche adeguate. In prospettiva futura e nell’auspicata ipotesi di un rapido e favorevole superamento dello stato di emergenza pandemica, chiedo cortesemente il Vostro attivo interesse affinchè i Reparti chirurgici, opportunamente ridisegnati, siano tempestivamente agevolati nella loro veloce e completa ripresa di operatività, non appena rientrato lo stato di crisi.

Infine mi sento in dovere di segnalare che gli inevitabili ritardi diagnostici e terapeutici sopra descritti, certamente non dovuti a inefficienza, negligenza o impreparazione ma solo alla situazione di gravissima ed estesa emergenza sanitaria nazionale e ai relativi dolorosi provvedimenti altrettanto emergenziali non sempre codificati o codificabili, risultano certamente fin d’ora terreno fertile per procedimenti risarcitori se non addirittura penali nei confronti degli Operatori Sanitari (Medici in primo luogo) e delle stesse Aziende Sanitarie (con grave danno di immagine ma, potenzialmente e presumibilmente, anche economico per il S.S.N.).

Anche in questo ambito, una tempestiva e prioritaria azione legislativa del Governo – più volte sollecitata da molte parti senza successo – sarebbe assolutamente opportuna e non più dilazionabile.

Per i motivi ora descritti riteniamo quindi indispensabile, e Vi rivolgiamo su questo argomento esplicita e urgente richiesta, intervenire: 1) fin da ora sulla salvaguardia morale, civile e penale di medici e operatori sanitari, nonché delle strutture del S.S.N., nei confronti di contenziosi legali e richieste di risarcimento legate a criticità Covid19-correlate 2) in tempi brevissimi, sulla salvaguardia e sul rafforzamento dell’operatività dei Reparti chirurgici di ogni branca e Specialità nel S.S.N. per quanto concesso dai tempi dell’emergenza Covid19 3) nella auspicata imminenza di un superamento dell’emergenza stessa, sulla attenta pianificazione e riprogrammazione dell’offerta chirurgica del S.S.N., prevedendo in questo processo anche la collaborazione delle Società Scientifiche.

Quanto sopra detto al fine di garantire a tutti i cittadini in attesa l’accesso tempestivo ed efficace alle cure ad essi necessarie, chirurgiche “in primis”. Ringraziamo fin d’ora per quanto le SS.LL. potranno e vorranno fare in questo ambito e, confermando il costante, continuo impegno e la piena disponibilità a collaborare del Collegio Italiano dei Chirurghi e di tutti i Chirurghi Italiani nell’assicurare un servizio sanitario pubblico al massimo livello, oggi in Emergenza così come ieri e domani nella normale realtà sociale, restiamo a piena disposizione per ogni esigenza. Distinti ossequi.

Il Presidente dott. Marco Piemonte e il Consiglio Direttivo del Collegio Italiano dei Chirurghi, in rappresentanza delle 51 Società Scientifiche di Chirurgia aderenti al CIC".

 

LNS