27 gennaio 2021 11:44

Scarcerate e curate il piccolo suprematista savonese. Ma chiudete Casapound

Bisogna fermare la propaganda fascista ed estirpare da questa città la presenza istituzionale dei fascisti (di Nicola Stella)

Scarcerate e curate il piccolo suprematista savonese. Ma chiudete Casapound

Gli ebrei? "Il male da eliminare prima di chiunque altro”. Le donne? “Troie senza sentimenti, bambole gonfiabili di carne da sterminare”. La strage migliore? A una manifestazione di femministe: “Sono tutti nostri nemici in uno… donne puttane ebree, comuniste, leccanegri, liberali, lgbt… tutto in uno che spettacolo… le più scopabili in una gabbia come passatempo”.

A leggere frasi del genere, per giunta a ridosso del Giorno della Memoria, verrebbe voglia di mettere in carcere l'autore e buttare via la chiave. Istinto rafforzato dall'apparente impudenza mostrata dal detenuto nel primo interrogatorio davanti al giudice, dove ha tentato di ridurre quelle frasi a una sorta di scherzo "per tirarsela con gli amici".

Eppure, siamo proprio sicuri che la galera sia la destinazione corretta per Andrea Cavalleri, 22 anni, arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver messo in piedi un'organizzazione terroristica che si preparava a compiere stragi contro le ossessioni dei fascisti: ebrei, donne, neri, omosessuali...?

Riflettendo sulle cronache e provando a superare il disgusto, il dubbio viene. L'ottimo Tommaso Fregatti del Secolo XIX ha cercato di descrivere i fatti andando oltre i verbali della polizia, cercando di inquadrare i deliri e le iniziative di Andrea nell'ambito della sua storia personale e familiare. Mi ha colpito pensare a un ragazzo di 22 anni, passato dall'ammirazione per i partigiani a quella per i loro sterminatori, che entra in un carcere come Marassi, la porta della cella che si chiude alle sue spalle: l'ingresso nel reale per uno che viveva prevalentemente (e per fortuna, visti i suoi anatemi) nel virtuale. Fregatti racconta che, appena finito in manette, Andrea ha invocato la mamma. La sua famiglia lo aveva fatto seguire da uno psicoterapeuta. Si inquadrava tra gli Incel, gli involontariamente celibi, a conferma di gravi problemi con il femminile. Temo che il carcere sia il luogo in cui possa perdersi per sempre.

D'altra parte, che fare di fronte a uno che arruola, sia pure virtualmente, altre decine di schizzati per compiere stragi d'impronta nazista, anche a costo della vita? Esistono in Italia percorsi di recupero controllato per persone del genere?

Lascio aperti questi interrogativi e passo a riflessioni meno dubbiose. Andrea sul suo profilo Facebook indossa la maglietta del gruppo nazi-rock Zerozeroalfa, band guidata da uno dei leader di Casapound. Tra i suoi amici di Facebook compaiono militanti e simpatizzanti neofascisti e leghisti savonesi. Qualcuno di loro è molto impegnato nel revisionismo antipartigiano e infatti Andrea tra le letture indica uno di quei libercoli così amati dalla destra in cui si descrivono presunte nefandezze compiute dalla Resistenza. Miserie prive di dignità storico-scientifica sono diventate i cavalli di battaglia della propaganda della destra e trovano riscontri anche in quartieri meno putridi della politica, abitati ad esempio dal consigliere regionale Angelo Vaccarezza, una delle prefiche della strage (inventata dai fascisti) di Monte Manfrei o dai consiglieri comunali Simona Saccone, gradita ospite di Casapound, o Emiliano Martino, persecutore infaticabile dei residenti nel campo nomadi della Fontanassa, popolato in prevalenza da Sinti, etnia di cui dovremmo ricordarci nel Giorno della Memoria.

Andrea mi pare una esile piantina germogliata da questo terreno seminato dall'odio, che ha già generato in Italia e in tutto il mondo una serie di delitti gravi e gravissimi. E' la riprova che organizzazioni come Casapound, Forza Nuova e altre vanno sciolte senza alcuna tolleranza e senza l'indulgenza che le stesse autorità di polizia hanno finora riservato loro. A Savona abbiamo ben presente lo scempio di democrazia compiuto da prefettura e questura deviando i tradizionali cortei antifascisti, pur di non farli transitare davanti alla sede di Casapound di via San Lorenzo. Dopo aver chiuso occhi e orecchie anche di fronte a pagine Facebook di inaudita violenza create da neofascisti savonesi o a episodi sconcertanti come il concerto neo-nazi nella Birreria numero 7 di Albissola, ora le stesse forze dell'ordine sono state costrette a intervenire in fretta e furia di fronte alle chat inquietanti gestite da Andrea, che preannunciavano stragi e atti di terrorismo suprematista. Per carità, è bene che siano intervenuti oggi e che si continui a indagare. Ma non basta: ora bisogna fermare la propaganda fascista ed estirpare da questa città la presenza istituzionale dei fascisti.

Nicola Stella

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