L’hanno montata nel breve intervallo trascorso in zona gialla, con gran fracasso e due o tre TIR fermi per giorni sulla misera pavimentazione in porfido della darsena in barba al divieto per i mezzi pesanti.
Poi bar e ristoranti han dovuto di nuovo chiudere, ma lei no.
Funziona a tutto andare nel porto deserto, col suo rumoroso motore somigliante a un assembramento di grilli in stato d’ebbrezza e musichette varie sparate in aria dal primo mattino fino a sera.
Sopra, ovviamente, non c’è mai nessuno.
Turisti non se ne vedono e i savonesi chissà perché dovrebbero perfino pagare un biglietto per godersi il panorama offerto dal Crescent, dai palazzi della darsena e dallo scheletro bruciato della fu autorità portuale.
Dove stia il business lo sanno solo loro.
Noi continuiamo a esser terra di nessuno, dove chi arriva fa quel che vuole.