Contromano21 marzo 2021 09:02

Il funerale degli aquiloni

Prorogare navigator e rottamar cartelle, sostenere imprese sane insieme ad antichi quanto inutili carrozzoni mangiasoldi, litigare con le aziende farmaceutiche e monitorare una popolazione stremata e ormai nel panico, che non sa più a chi credere

foto Wish

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E ancora: tenere a bada i protagonismi di parlamentari piccoli e grandi o presidenti di Regione con la sindrome di Napoleone, tentando nel contempo di sorreggere un’Europa che poggia su piedi di cristallo mentre le voci di mille esperti si accavallano in un coro furente e ormai incomprensibile. 

È quasi infinita la lista di ciò che Draghi deve fare, e fare bene, con un Parlamento che - se non rema contro - di certo aiuta poco. 

Nella crisi scatenata dall’emergenza sanitaria l’Italia paga le sue contraddizioni e mostra imbarazzata la piccineria dei suoi politici, tutti intenti a piazzare bandierine che siano ben visibili ai propri rancorosi elettorati sfibrati da un anno senza fine.

Chi s’intesta il condono e chi lo critica ferocemente.

Chi rivendica la proroga del contratto per i 3mila navigator e chi lo deride.

Chi s’inorgoglisce per aver “difeso i confini” e chi chiede lo Ius soli.

Tutti assieme appassionatamente in un governo che in un solo mese è già più o meno detestato da tutti i suoi componenti: chi si sente irrimediabilmente orfano di Conte, chi lo trova troppo di destra, chi addirittura troppo di sinistra perché il senso del limite - beato lui - se n’è andato in vacanza.

Un governo che, per il momento, può contare su un parafulmini d’eccezione: Mario Draghi del consenso se ne infischia e ci sembra di vederlo mentre col suo sguardo da rettile tenta di mettere ordine in quella sorta di improbabile armata Brancaleone che si trova a dover gestire.

Gli eletti, però, quelli sono e il dubbio che attanaglia è se ne avremo un giorno di migliori.

È possibile, se i partiti cercheranno di arrestare il proprio declino formando una classe dirigente degna del nome. Insomma se la sinistra tornerà a fare cose di sinistra (distinguendo, per esempio, tra un grande evasore e uno che deve allo Stato tremila euro che non ha potuto pagare, visto che adesso tocca a Sallusti spiegarlo nei salotti TV) e se la destra si allontanerà da sovranismo, razzismo e neofascisti.

Altrimenti un salvatore della patria all’anno non ce lo leva nessuno.

LNS

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