Cosa intende, presidente? Soldi in cambio di voti? La lealtà istituzionale è diventata un optional di partito?
Se invece vincerà il centrosinistra lei dal sultanato di De Ferrari riserverà a Savona una corsa a ostacoli?
Non creda di spaventarci paventando abusi d’ufficio.
Ci ha lasciati soli, isolati dopo il crollo del Morandi, sommersi da una crisi economica che riguarda soprattutto il commercio e il terziario mentre la “sua” giunta alzava le tasse ai commercianti riducendo i servizi per tutti e la città diventava un cumulo di rifiuti.
E adesso ventila miracolosi aiuti regionali in caso di vittoria della destra.
Oltre a questo ricatto bell’e buono non c’è nulla: perfino lei ha dovuto ammettere che i problemi di Savona sono ancora tutti sul tavolo, così come deve prendere atto che tra i suoi “alleati” si fanno la pelle senza tanti complimenti.
La Lega litiga all’interno, all’esterno e perfino con lei, come dimostra l’intervista che Salvini ha rilasciato quest’oggi al Decimonono.
Lasci stare Savona, che se deve contare su di lei - che definisce il San Paolo “ospedale cittadino” e aspetta il ballottaggio per inaugurare l’angiografo che attendiamo da anni - siamo a posto.
E lasci lavorare chi in questi anni, mentre i suoi si tiravano coltellate e demolivano la città, ha scritto un progetto vero.
Tra cinque anni ne riparliamo.