Un modello di far politica che di frane e alluvioni si occupa in conferenza stampa, ma che non stanzia fondi sufficienti per la tutela di un territorio fragile come il nostro e anzi persevera nell’opera di cementificazione selvaggia della Liguria con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Un modello che ha portato al collasso la sanità pubblica, priva di programmazione e di aiuto, con liste d’attesa infinite anche per gli esami più importanti e decine di migliaia di liguri che rischiano di perdere anche l’ultimo presidio, quello dei medici di famiglia.
Un modello che lascia tanto spazio alle parole ma che non propone nessun progetto politico innovativo, che costruisce inutili ipermercati e lascia agonizzare i piccoli esercenti.
Un modello fatto a immagine e somiglianza delle grandi catene, delle grandi lobbies, dei grandi poteri che non sa e non vuole ascoltare le voci sempre più disperate che denunciano ospedali chiusi e carenze di ogni tipo in una terra che ogni anno si ritrova martoriata dalle prime piogge senza che nulla sia stato fatto nei mesi precedenti.
Un modello - cicala, che canta e si gode il sole anziché posare le fondamenta di una politica di equità sociale, climatica, sanitaria.
Da Savona, tra due settimane, potrebbe arrivare la prima grande spallata a Toti e alla politica che rappresenta.
E forse da quelle parti nuove frane verranno.