Infatti, al di là dell’un per cento raccolto dalla lista Versace (poco più di 300 voti, praticamente i parenti) la maggior parte dei savonesi che al primo turno hanno votato per Luca Aschei (871) hanno voluto dare un voto in discontinuità con la giunta Caprioglio e i suoi litigiosi esponenti.
Hanno votato per Savona e non per la Loano di Angelone Vaccarezza o per l’Imperia dell’eterno Scajola: sarà difficile convincerli tutti ad andare a votare un Caprioglio bis.
Oggi in corso Italia c’era pure il sindaco di Genova Marco Bucci, accompagnato naturalmente dal presidente della Regione, per sostenere Angelo Schirru.
Difficilmente il sindaco - manager - Gran Sgomberatore aggiungerà qualcosa alla campagna elettorale invero piuttosto tristanzuola del centrodestra: d’altronde le guerre si combattono con gli eserciti che si hanno.
E quell’incredibile “Savona non tornare indietro” che campeggia sui cartelloni è davvero la miglior campagna elettorale per Marco Russo.
Savona è stata guidata fino ad oggi, per cinque lunghi anni, dal centrodestra e i suoi cittadini si son ritrovati orfani di tutto in una città traboccante di rumenta e maleodorante di piscio, comatosa dal punto di vista della cultura, in cui ogni singolo quartiere è stato crocefisso al suo destino: chi l’abbandono e la desertificazione, chi la movida sfrenata e illegale, chi addirittura in procinto di ospitare una discarica a cielo aperto dove dovrebbero esserci sport e giovani.
Questo è stato il governo della destra.
Questo sarebbe, davvero, tornare indietro.