News12 aprile 2022 12:44

Questione sociale, PNRR: Savona partecipa a sei bandi

Un totale di finanziamenti poco inferiore ai 5 milioni di euro da dedicare a nuovi progetti per le persone fragili o per finanziare servizi già attivi e indispensabili: il distretto sociale 7 del Savonese si concentra su persone senza fissa dimora, anziani non autosufficienti, persone con disabilità, qualità della vita lavorativa per gli operatori sociali

Questione sociale, PNRR: Savona partecipa a sei bandi

La presentazione della risposta che il territorio del Distretto 7, che ha Savona per capofila, (con i comuni di Albisola Superiore, Albissola Marina, Bergeggi, Celle, Mioglia, Pontinvrea, Quiliano, Sassello, Spotorno, Stella, Urbe, Vado Ligure, Varazze) ha dato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza all’interno del programma Next Generation EU è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella Sala Rossa di Palazzo Sisto.

“E’ stato un lavoro di rete - ha detto l’assessore al Welfare e Comunità Riccardo Viaggi - abbiamo lavorato molto bene insieme. Abbiamo provato a vedere come questi bandi possono essere utili al territorio che rappresentiamo. La risposta da parte di tutti è stata molto positiva, tanto che siamo riusciti, pur nel poco tempo a disposizione, a partecipare a sei bandi su sette. Per quello a cui non abbiamo preso parte, il progetto Pippi a prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini abbiamo concordato una differente articolazione con i distretti della Conferenza dei Sindaci”.  

In particolare, i bandi a cui il distretto partecipa riguardano progetti e interventi per i senza fissa dimora, per gli anziani non del tutto autosufficienti, le persone con disabilità, la qualità della vita lavorativa per gli operatori sociali. 

Il progetto più rilevante da un punto di vista economico è quello da euro 2.460.000 per l’autonomia degli anziani non sufficienti. Prevede la ristrutturazione e la dotazione tecnologica di due edifici da 12 posti letto a Savona e da 18 a Varazze. “Abbiamo cercato - dice ancora Viaggi - di proporre un contesto abitativo bello e attrezzato alternativo al ricovero a lungo termine in strutture residenziali pubbliche. Le strutture dovranno essere integrate nel sistema territoriale dell’assistenza sociale e sociosanitaria del Distretto ed è pertanto stato avviato un tavolo di confronto con l’Asl”.

I percorsi di autonomia per persone con disabilità (candidatura da 635mila euro) prevedono interventi in tre fasi: progetto individualizzato (equipe multidisciplinare a livello distrettuale, valutazione e attivazione dei sostegni previsti); abitazione e lavoro.

Per quanto riguarda i senza fissa dimora, il progetto (la candidatura prevede un investimento da euro 1.090.000) prevede di realizzare una stazione di posta/centro servizi a Savona, nell’edificio di via De Amicis che attualmente ospita la mensa. 

Qui si prevede la realizzazione di docce, armadietti, la dotazione di un servizio medico, un fermo posta e interventi di housing first anche per le persone dimesse dall’ospedale che possono beneficiare delle prestazioni del Progetto Meglio a Casa. 

Il progetto per l’housing temporaneo (710mila euro) con Caritas prevede la ristrutturazione della vecchia sede di via Mistrangelo con la realizzazione di alloggi da destinare all’accoglienza dei senza fissa dimora secondo il modello dell’housing first per circa 10 persone.

“Senza dare servizi - è il commento dell’assessore Viaggi - non si può pensare di togliere le persone dalla strada. Docce, servizio medico, armadietti in cui custodire gli oggetti personali, sono punti di partenza. Lo sgombero, l’allontamento coatto non sono soluzioni, questo lo abbiamo sempre detto, semmai palliativi”.

I progetti dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026. Eccoli in dettaglio:

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), la cui principale componente è il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility RRF), che ha una durata di 6 anni, dal 2021 al 2026. 

Nell'ambito della Missione 5 "Inclusione e Coesione", nella quale ricadono gli interventi di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono previste tre distinte Componenti:

− M5C1 - Politiche per il lavoro;


− M5C2 - Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore;


− M5C3 - Interventi speciali per la coesione territoriale.


La Componente M5C2 "Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo Settore", ha quattro distinti obiettivi e si articola in tre sottocomponenti:


− Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale;


− Rigenerazione urbana e housing sociale;


− Sport e inclusione sociale.


La sottocomponente "Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale" si
articola in tre Investimenti:


− Investimento 1.1 - Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione
dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti;


− Investimento 1.2 - Percorsi di autonomia per persone con disabilità;


− Investimento 1.3 - Housing temporaneo e stazioni di posta.

L'investimento 1.1 - Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione
dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti è a sua volta articolato in:

1.1.1. Sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini (PIPPI)

Il Distretto Sociale n. 7 Savonese non ha partecipato a tale linea di investimento avendo concordato una differente articolazione con i Distretti della Conferenza dei Sindaci Asl n. 2 Savonese (territorio provinciale). Nello specifico, essendo i progetti finanziabili a livello sovradistrettuale pari n. 2 ed un progetto finanziabile a valere sulle risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali, si è stabilito che il Distretto aderisce a detta progettualità mentre il Distretto Albenganese e Finalese parteciperanno insieme sul PNRR e il Distretto Bormide da solo, sempre sulle risorse del PNRR.

Il progetto P.I.P.P.I. è rivolto a genitori con figli conviventi o meno, in età 0-17 anni, con particolare focus sulla fascia 0-6, che siano ancora titolari della responsabilità genitoriale, anche limitata, che sperimentino debole capacità nel costruire e/o mantenere l'insieme delle condizioni (interne ed esterne) che consente un esercizio positivo e autonomo delle funzioni genitoriali.

1.1.2 Autonomia degli anziani non autosufficienti

Il Distretto Sociale n. 7 Savonese si è candidato su detto investimento proponendo un progetto che andrà ad interessare la ristrutturazione di due strutture, una ubicata nel Comune di Varazze ed una ubicata nel Comune di Savona.

Il costo complessivo dell'investimento richiesto ammonta ad € 2.460.000,00= destinato interamente ad investimenti in conto capitale.

Gli investimenti economici sono rivolti all'adattamento e dotazione strumentale tecnologica degli spazi abitativi per garantire l'autonomia e l'assistenza integrata in rete da parte dei servizi socio assistenziali territoriale e sociosanitari.

Si ipotizza di poter realizzare una serie di appartamenti per anziani non autosufficienti che dovrebbero consentire di raggiungere un target complessivo di circa 30 persone, di cui circa 18 sulla struttura di Varazze e di circa 12 sulla struttura di Savona.

Il progetto si pone l'obiettivo di prevenire l'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti assicurando, in alternativa al ricovero di lungo termine in strutture residenziali pubbliche, un contesto abitativo attrezzato ed un percorso di assistenza sociale e sociosanitaria integrata di tipo domiciliare, che consentano alla persona di conseguire e mantenere la massima autonomia ed indipendenza.

Le strutture dovranno essere integrate nel sistema territoriale dell'assistenza sociale e sociosanitaria del Distretto ed è pertanto stato avviato un tavolo di confronto l'Asl e, nello specifico, con il Distretto Sociosanitario dr.ssa Cirone e con il Direttore del Distretto Sanitario Savonese dr. Conte.

Fondamentale sarà il collegamento con Casa di Comunità/H di comunità/AD

1.1.3 Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l'ospedalizzazione (Meglio a Casa)

Il Distretto ha aderito a detto investimento in qualità di capofila della Conferenza dei Sindaci dell'Asl n. 2 Savonese e quindi in raccordo con i Distretti Albenganese, Bormide e Finalese, sul modello del progetto Meglio a Casa, sperimentata con detta valenza territoriale da diversi anni.

L'investimento richiesto ammonta ad € 330.000,00= e si prevede di poter raggiungere circa 200 beneficiari.

I progetti devono essere volti ad assicurare (collegamento con LEPS 2.7.3 "Dimissioni protette" di cui al Piano Sociale Nazionale 2021-2023):

    la garanzia di dimissioni protette da percorsi socioassistenziali a domicilio tramite l'attivazione dell'offerta di servizi di assistenza domiciliare socioassistenziale (Assistenza domiciliare, telesoccorso, pasti a domicilio, assistenza tutelare integrativa);
    il rafforzamento dell'offerta di servizi di assistenza domiciliare socioassistenziale tramite l'attivazione di prestazioni domiciliari ulteriori

Dovrà essere garantito un adeguato servizio sociale professionale per partecipare alle equipe o all'unità di valutazione multidimensionale presso il presidio ospedaliero.

Potranno essere attivati percorsi specifici di collaborazione con ASL, se non già esistenti, per regolamentare la gestione del servizio.

1.1.4 Rafforzamento dei servizi sociali e prevenzione del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali

Il Distretto ha aderito a detto investimento in qualità di capofila della Conferenza dei Sindaci dell'Asl n. 2 Savonese, in raccordo con i Distretti Bormide e Finalese; il Distretto Albenganese, avendo già una progettualità dedicata alla supervisione a livello territoriale, non ha aderito a detta linea.

L'investimento richiesto ammonta ad € 120.000,00= e si prevede di poter coinvolgere complessivamente circa 60 operatori.

L'obiettivo è rafforzare la qualità del servizio sociale professionale e prevenire il fenomeno del burn out.

Devono essere definite azioni di supervisione consistenti in percorsi di confornto e di condivisione che accompagnino l'operatore sociale nell'esercizio della professione svolta.

La supervisione professionale dovrà essere:

    di gruppo;
    individuale; 
    potrà essere attivata anche a livello di equipe multiprofessionale (che non può sostituire la supervisione di gruppo).

Sia per personale interno all'ente locale che esternalizzato.

Non è possibile attivare attività di sostegno psicologico individuale o consulenza psicologica di gruppo.

Per quanto concerne l'investimento 1.2 - Percorsi di autonomia per persone con disabilità, il Distretto Sociale n. 7 Savonese ha presentato la propria candidatura per un valore complessivo pari ad € 635.000,00=.

I progetti si articoleranno in 3 sottoazioni, connesse fra loro e rivolte ai medesimi beneficiari:

1. Progetto Individualizzato – costituzione/rafforzamento equipe mulidisciplinare a livello distrettuale – valutazione multidimensionale dei bisogni – definizione PIA - attivazione dei sostegni previsti.

2. Abitazione – adattamento degli spazi, domotica e assistenza a distanza per rendere disponibili abitazioni in cui potranno vivere gruppi di persone con disabilità, mediante il reperimento e adattamento di spazi esistenti.

3. Lavoro – sviluppo di competenze digitali per le persone con disabilità coinvolte nel progetto e lavoro anche a distanza (fornitura strumentazione necessaria per lo svolgimento del lavoro da remoto; formazione nel settore delle competenze digitali; dispositivi di assistenza domiciliare e tecnologie).

I progetti potevano essere attuati:

con la destinazione a tale finalità di beni sequestrati e confiscati alla mafia;

con specifici accordi con gli enti che amministrano l'edilizia residenziale pubblica;

con specifici accordi sul patrimonio immobiliare degli enti previdenziali;

con il reperimento di ulteriori risorse abitative sul mercato privato, attraverso bandi pubblici (vincolo ventennale di destinazione d'uso).

Il Distretto ha preso contatti con il responsabile degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica per individuare eventuali spazi da destinare a tali attività ed è stato proposto l'adeguamento di due alloggi ubicati in Piazzale Moroni a Savona, da destinare all'accoglienza di circa 10 disabili.

I progetti dovranno essere coerenti con quanto già previsto per i progetti Dopo di Noi e per i Progetti di Vita Indipendente.

Per quanto concerne l'investimento 1.3 – Housing Temporaneo e Stazioni di Posta per le persone senza dimora, il Distretto Sociale n. 7 Savonese ha presentato la propria candidatura per entrambe le progettazioni.

In merito all'Investimento 1.3.1 Housing Temporaneo la candidatura presentata prevede un investimento complessivo pari ad € 710.000,00= di cui 500.000 euro destinati ad investimenti in conto capitale ed € 210.000,00 ad attività di gestione degli interventi.

Il progetto prevede il coinvolgimento di Fondazione Diocesana ComunitàServizi Onlus, con la ristrutturazione della vecchia sede della stessa in Via Mistrangelo n. 1/1bis, con la realizzazione di alloggi da destinare all'accoglienza di senza dimora secondo il modello dell'housing first, per circa 10 persone.

Obiettivo di detta azione è la creazione di un sistema di accoglienza per le persone e i nuclei in condizione di elevata marginalità sociale con l'attivazione di un percorso di autonomia mediante un progetto personalizzato all'interno delle strutture di accoglienza.

In merito all'investimento 1.3.2 Stazioni di posta/centri servizi, la candidatura presentata prevede un investimento pari ad € 1.090.000,00= di cui 910.000 euro per investimenti in conto capitale ed € 180.000 per la gestione delle attività.

La ristrutturazione dell'edificio comunale di Via De Amicis, attualmente sede della mensa comunale al piano terreno, andrà ad intervenire sul 1° e 2° piano della struttura.

L'obiettivo è creare punti di accesso e fornitura di servizi, diffusi nel territorio, bene riconoscibili dalla persone in condizioni di bisogno (LEPS 3.7.2 Accesso alla residenza anagrafica e fermo posta; LEPS 3.7.3 Centro servizi per il contrasto alla povertà).

Devono essere luoghi facilmente accessibili, collegati con i servizi di accoglienza e le mense sociali, dove le persone possono ricevere assistenza e orientamento e le persone senza dimora ricevere la loro corrispondenza.

Nella struttura vi saranno dei posti letto dedicati alla pronta accoglienza, con docce e servizi deidcati, una parte dedicata ad armadietti riservato ad ospitare gli oggetti personali delle persone senza dimora, il servizio medico, il collegamento con il servizio di fermo posta, il collegamento con gli interventi di housing first assicurati a livello territoriale, anche in favore dei persone dimesse dall'ospedale che possano beneficare delle prestazioni di cui al progetto Meglio a Casa (vedi investimento 1.1.3 Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l'ospedalizzazione).

Tutti i progetti potranno essere attivati dal 1 giugno 2022 e dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026.

red

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