News22 settembre 2022 11:27

In piazza per il clima

"Sciopero globale per il clima e per il futuro": Fridays For Future domani torna in piazza nelle città italiane. Unione Popolare: "saremo in piazza con loro, per abbassare i prezzi delle bollette reinvestendo i profitti e per coordinare una profonda transizione ecologica"

In piazza per il clima

II 23 Settembre Fridays For Future torna in piazza per lo sciopero globale per il clima e per il futuro. L'appuntamento è in via Fanti d'Italia alle ore 9. La manifestazione si svolgerà a soli due giorni dal voto per le elezioni politiche.

"Per tale occasione - specificano da Fridays For Future Genova - abbiamo presentato la nostra Agenda Climatica: 5 punti fondamentali per invertire il trend della crisi climatica e sociale che sta già colpendo l'Italia. 

Dalla siccità di quest'estate alle alluvioni devastanti degli ultimi giorni. Dalla crisi energetica attuale alla mancanza di una pianificazione per il futuro volta a ridurre progressivamente sia le emissioni che la produzione attraverso la redistribuzione del lavoro. Per questi motivi scenderemo in piazza venerdì 23 settembre, chiedendo ad alta voce che sia fatto il bene delle persone, e non dei profitti.

A due giorni dalle elezioni chiediamo a tutti i partiti, e al futuro governo, di introdurre i prowedimenti che abbiamo presentato nella nostra Agenda Climatica, e che si sviluppano attorno a questi cinque punti: 

Mobilità e trasporti 

• Acqua 

• Energia 

• Lavoro 

• Edilizia e povertà energetica 

La crisi energetica attuale mostra come le fonti fossili siano causa di speculazione, guerra.

È fondamentale abbandonarle SUBITO in favore delle fonti di energia rinnovabili, ripensando la mobilità italiana e il nostro sistema lavorativo, riconoscendo allo stesso tempo le conseguenze della crisi climatica e gestendole come tali. 

Venerdì, a due giorni dalle elezioni, sarà fondamentale fare sentire le nostre voci forti e chiare: scendiamo in piazza, insieme, per pretendere nuove politiche ambientali, sociali e a sostegno dei diritti civili. Perché non c'è giustizia climatica senza giustizia sociale" concludono da Fridays For Future.

Tra le prime adesioni, Unione Popolare: "Domani parteciperemo alle manifestazioni per lo sciopero globale del clima indette dalle ragazze e dai ragazzi di Fridays For Future. Usciamo da un’estate che passerà alla storia per la siccità senza precedenti: agricoltori in ginocchio, incendi devastanti, centrali elettriche ferme. Solo poche settimane fa abbiamo visto il rovescio della medaglia: alluvioni violentissime con morti e sfollati. Il tutto mentre il costo delle bollette si preannuncia sempre più insostenibile. Il prezzo del gas continua a crescere, el'arrivo delle basse temperature manderà sul lastrico persone, famiglie e imprese.

La soluzione del governo? Prolungare la vita delle moribonde centrali a carbone e imbarcarsi in costosissime e immorali infrastrutture per il gas. Con buona pace della salute, del clima e pure delle bollette.

Eppure proprio questa dovrebbe essere l’occasione per iniziare una vera transizione ecologica: energie rinnovabili, aria pulita, auto-produzione a costi contenuti, indipendenza energetica. Per questo l’Italia deve assolutamente riprendere il controllo dell’intero sistema energetico nazionale. Bisogna avere il coraggio di attuare le nazionalizzazioni, laddove le privatizzazioni hanno evidentemente fallito.

Ci dicono che sia una proposta estremista. È vero il contrario: mettere lo Stato in condizione di realizzare la transizione energetica è urgente e di buon senso,tanto dal punto di vista economico quanto da quello ecologico. Estremista è chi non sta facendo nulla per abbassare i prezzi di luce e gas con l’inverno che si avvicina. Estremista è chi pensa di ridurre la dipendenza dal gas russo con le centrali a carbone, o con gas acquistato da altri dittatori, invece che con le energie rinnovabili.

Per questo Unione Popolare propone come prima misura il controllo pubblico sulla produzione energetica nazionale, per abbassare i prezzi delle bollette reinvestendo i profitti, e per coordinare una profonda transizione ecologica della produzione energetica. E costruire finalmente un futuro migliore per il nostro Paese."

In piazza anche il PD: “A due giorni dal voto lo Sciopero globale per il clima è, per tanti giovani, lo strumento più efficace per far sentire la propria voce e ricordare a tutti i partiti politici che i giovani vogliono essere ascoltati perché in gioco non c'è solo il nostro pianeta, ma il loro futuro. Domani 23 settembre, in oltre 70 piazze italiane, decine di migliaia di ragazzi e ragazze scenderanno in strada per riportare l’attenzione sui temi ambientali e chiedere alle istituzioni di prendere posizioni nette sui temi più cari e più importanti per le future generazioni”, dichiara Lorenzo Basso candidato PD al Senato.

 

“Sono tante le richieste avanzate dai ragazzi di Fridays for future, tra queste, due battaglie che ritengo irrinunciabili quelle su lavoro ed energia. Per quanto riguarda la prima è indispensabile riuscire a garantire un salario minimo con una previsione di settimana lavorativa corta quale politica complementare alle politiche a sostegno del reddito; per quanto riguarda l’energia, bisogna procedere alla conversione a fonti rinnovabili per una progressiva riduzione dello sfruttamento delle fonti fossili fino ad azzerarlo entro il 2035 e l’impegno a convertire i sussidi pubblici dannosi per l’ambiente in fondi per finanziare la transizione energetica generando più posti di lavoro”.

 

“Come Partito Democratico abbiamo dato centralità all’ambiente e il programma PD è stato promosso a pieni voti da un gruppo super partes di 20 scienziati ed esperti di politiche sul clima e energia. Lo studio "Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022", promosso da Climalteranti e Italian Climate Network, ritiene che la coalizione del centrosinistra è quella maggiormente impegnata per l’ambiente”, conclude Basso.

 

red

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