News23 settembre 2022 13:01

Il progetto Manhattan e l'attualità della guerra nucleare

Uno "scontro di civiltà" che oggi rischia di ripetersi in un quadro che si presenta molto pericoloso, al punto che lo stesso Papa Francesco ha più volte parlato di terza guerra mondiale

Il progetto Manhattan e l'attualità della guerra nucleare

Nel pomeriggio del 22 settembre la sala "Stella Maris" ha ospitato un vivace e molto partecipato confronto sul tema ormai drammaticamente di stretta attualità dell'uso delle armi nucleari.

Organizzato dall'Associazione "Il Rosso non è il Nero" e dal gruppo "Partigiani per la Pace" l'incontro è stato introdotto da Sergio Tortarolo che ha ricostruito con grande precisione e capacità di sintesi la fase degli anni'30 del XX secolo quando le scoperte delle fisica quantistica hanno rivoluzionato il quadro scientifico tradizionale basato sulla fisica newtoniana accelerando un processo di sviluppo in forma assolutamente impensabile fino a pochi anni prima.

La particolare situazione politica di quella fase storica con l'avvento del nazismo, del fascismo e della dittatura bolscevica in URSS oltre a determinare le condizioni per lo scoppio della seconda guerra mondiale favorirono una concentrazione di "cervelli" al servizio degli Stati Uniti (mentre deve essere ricordato che la gran parte delle intuizioni del tempo nel campo della fisica erano state prodotte nelle Università Europee: Inghilterra, Germania, Italia, Danimarca, Ungheria).

In questo modo, per decisione politica della presidenza Roosevelt fu accelerato il processo di applicazione teorica nella costruzione della bomba atomica, realizzata con un grande impegno economico e logistico dal gruppo di scienziati coordinati da Oppenhaimer e Fermi.

Il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, che conseguì da quella scelta con un atto che è stato definito di vera e propria "crudeltà mentale", determinò non semplicemente la fine della seconda guerra mondiale con la resa del Giappone (che pure, come è stato fatto notare nel dibattito, sarebbe avvenuta comunque) ma rappresentò il momento di cambiamento per gli equilibri mondiali segnando l'inizio della guerra fredda nel senso dell'affermazione dell'anticomunismo come nemico principale del blocco occidentale raccolto attorno agli USA.

Una situazione da "scontro di civiltà" che oggi rischia di ripetersi in un quadro che si presenta molto pericoloso al punto che lo stesso Papa Francesco ha più volte parlato di "terza guerra mondiale".

La discussione cui hanno preso parte tra gli altri Franco Savasta, Sergio Cirio, Ugo Folco, Giorgio Ajassa, Franco Astengo, Antonio Vallarino si è sviluppata attorno ad alcuni filoni di riflessione compresi tra la ricerca delle ragioni strutturali della guerra come competizione per l'egemonia internazionale; le finalità della scienza intesa come fattore di sviluppo umano; l'utilizzo militare della tecnologia e la successiva derivazione nel campo delle applicazioni in campo civile in una idea di sviluppo illimitato delle forze produttive che oggi andrebbe rivisto emergendo esigenze di "limite" da porre soprattutto sul piano del rapporto politica/scienza.

In conclusione, considerata la gravità della situazione internazionale, si è ravvisata - in alcuni interventi - la necessità di esplorare ancora quello che è definito "l'ignoto" pronunciandosi però da subito e in maniera assolutamente determinata contro qualsiasi soluzione bellica dei conflitti.

comunicato stampa

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