News11 ottobre 2022 14:58

Mancano gli anestesisti, resta il dolore

Arboscello (PD): “Epidurale negata alle donne che partoriscono al San Paolo di Savona. La Giunta non trova soluzioni per integrare l’organico di analgesia, privando le donne di un’assistenza che dovrebbe invece essere garantita”. E gli aborti volontari passando attraverso il pianto dei neonati

Mancano gli anestesisti, resta il dolore

Epidurale negata alle donne che partoriscono al San Paolo di Savona, perché la Giunta in due anni di pandemia non è riuscita a colmare la carenza di specialisti, portando alla chiusura nel Punto nascita dell’unità di analgesia. Negando così alle donne quello che è un Livello essenziale di assistenza dal 2017”, così il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello dopo la discussione in aula della sua interrogazione  sulla carenza di specialisti di analgesia  in Asl 2.  

“I risultati di questa cattiva gestione si vedono anche nei numeri, visto  che nonostante l’accorpamento del Punto nascite di Pietra Ligure, il numero di parti in provincia di Savona si è ridotto, passando da 1250 a 800. Perché se una donna può scegliere, sceglie il servizio migliore, che in questo momento Savona non può garantire”. 

“Ancora una volta la giunta e il presidente Toti dimostrano di non tenere in alcuna considerazione l'ospedale San Paolo di Savona che risulta essere l'unica struttura in tutta la Liguria priva di questo servizio essenziale. O il covid c'è stato solo a Savona o la giustificazione non regge. È stata fatta una convenzione tra l'ospedale San Martino e il Santa Corona per sopperire alla carenza degli stessi specialisti. Perché non si è tenuto conto del San Paolo? Oltre al fatto che siamo sempre in attesa della riapertura del Punto nascite di Pietra Ligure”, conclude Arboscello che disegna il quadro della sanità a Savona con un'ulteriore segnalazione:

“All’Ospedale San Paolo di Savona gli interventi di Interruzione volontaria di gravidanza non vengono più effettuati nel blocco chirurgico, ma nel reparto di ostetricia. Le donne, da quando è scoppiata l’emergenza Covid, sono costrette a raggiungere la sala operatoria adiacente alle sale parto  attraversando il reparto di ostetricia, dove ci sono donne in travaglio o che hanno appena partorito e neonati che piangono. Al di là delle opinioni, quanto avviene è un fatto gravissimo: una totale mancanza di rispetto della dignità della persona” dichiara Arboscello dopo la discussione in aula della sua interrogazione sull’interruzione volontaria di gravidanza all’Ospedale San Paolo.

“Mi chiedo se la Giunta è mai andata nel reparto di ostetricia per vedere cosa sono costrette a subire le donne che hanno deciso di accedere all’interruzione di gravidanza. Ma data la risposta e la mancanza di una soluzione direi proprio di no: c’è una totale indifferenza. Serve più umanità”.

 

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