La volante della Polizia accorre sul posto, in piazza delle Nazioni, insieme ai soccorritori: trova una ragazza riversa per terra, nelle vicinanze viene recuperata un’arma semiautomatica di piccolo calibro con la matricola abrasa.
Interviene la Squadra Mobile che ricostruisce la dinamica del femminicidio: l’uomo è un cittadino della Guinea, classe ’96, incensurato e regolare sul territorio italiano, lavora nella cucina di un ristorante.
La vittima, una cittadina albanese intorno ai 27 anni, anch’essa regolare e con un lavoro nell’ambito della ristorazione, aveva invece alcuni precedenti: reati contro il patrimonio, connessi agli stupefacenti e nel 2022 era stata colpita da un ammonimento del Questore, non però relativo alla relazione con l’uomo che stanotte ha confessato di averla uccisa.
Nessuna avvisaglia poteva far pensare a quanto accaduto la notte scorsa: l’uomo arrestato ha raccontato durante l’interrogatorio di un aspro litigio, di una relazione al capolinea, di offese forti pronunciate dalla donna e infine ha ammesso il delitto.
La salma è stata affidata all’autorità giudiziaria per l’autopsia, mentre continuano le analisi tecniche sull’arma clandestina.
Savona nel frattempo piange Danjela, e l'ennesimo femminicidio dovuto a un motivo tristemente frequente.