News09 dicembre 2023 11:30

Sanità: Toti tra palco e realtà

Il presidente della Regione si scaglia contro la Cgil savonese, colpevole di aver messo in luce i problemi della sanità ligure, che secondo lui funziona alla grande come peraltro tutto il resto in Liguria. Ma la verità è sotto gli occhi di tutti, specie di quelli che attendono da anni interventi o esami

Sanità: Toti tra palco e realtà

"Toti non sa più che pesci prendere su sanità e sviluppo e ogni giorno "scivola" con comunicati che hanno poco senso.  Potrebbe chiedere a chi aspetta nove mesi una colonscopia, a chi partorisce in ambulanza, a medici, tecnici e infermieri che scoppiano nei Ps e nei reparti. Continua ad essere ossessionato dalla promessa fatta al Governo sullo spostamento della nave rigassificatrice e dalla contrarietà dell'intero territorio savonese. Presidente, la Cgil di Savona si oppone alle scelte politiche che giudichiamo sbagliate della sua Amministrazione in tema di socio sanitario, nella provincia più vecchia d'italia, sull'assenza di politiche industriali che incidono su diritti, ambiente e sviluppo. Sulla sanità e sul socio sanitario non servono altre nostre parole, la situazione è sotto gli occhi di tutti: se non ci fosse una dedizione così grande delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto sanitario saremmo già sprofondati al punto di non ritorno, visto che le decisioni messe in campo fino ad oggi hanno mese dopo mese peggiorato la situazione. Risolvete il dramma delle liste d'attesa, potenziate i punti di primo intervento e riaprite il punto nascita di Pietra Ligure, poi potrete dire di avere dato una risposta concreta al territorio. Contrariamente denotate pochissima conoscenza della Provincia di Savona, e tanta confusione che ne deriva da non saper più come giustificare le vostre fallimentari - almeno fino ad oggi - scelte in tema di socio sanitario. Ogni tanto accetti anche le critiche senza mettere in dubbio la serietà e la responsabilità di chi le sostiene, soprattutto quando si parla della Cgil".

“Dopo aver attaccato i sindaci, gli enti locali, gli amministratori e chiunque disapprovi il suo modo di gestire la Regione, ora Toti attacca anche la Cgil di Savona, rea di mettere in evidenza i problemi e le criticità della Sanità ligure, che però sono sotto gli occhi di tutti. Nessuna mistificazione della realtà, come invece vorrebbe far credere il Presidente. Toti continua a parlare di una Liguria come fosse il Paese dei Balocchi, dove tutto funziona benissimo, dove basta il sole, il mare e il clima per attrarre le persone anche se poi per curarsi bisogna aspettare mesi, se non anni, e dove l’ascolto dei territori è stato completamente azzerato in nome di un’imposizione dall’alto che a Savona sta mostrando tutto il suo fallimento. Forse Toti vive su Marte e non in Liguria, se no si accorgerebbe di come vanno realmente le cose nella nostra Regione e invece di trovare giustificazioni cercherebbe soluzioni”, dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello dopo le critiche mosse da Toti e Gratarola alla Cgil di Savona.

“Nell’attacco alla Cgil - prosegue Arboscello - Toti cerca ancora una volta di spostare il bersaglio e invece di fare tesoro delle critiche, per migliorare una situazione che definire critica è un’eufemismo, sposta l’attenzione sulla Sanità nazionale. Sia lui che Gratarola parlano delle Liste d’attesa come un problema di tutta l’Italia: una mezza verità, perché i numeri dimostrano che è la Liguria a non essere riuscita a mettersi in pari e a recuperare, nonostante tutti i fondi nazionali e regionali aggiuntivi, altre Regioni hanno fatto meglio e sono riuscite a colmare il gap anche usando meno fondi. Così mentre gli altri migliorano le prestazioni, noi peggioriamo”.

 

“La Cgil - conclude Arboscello - ha tutto il diritto di denunciare senza essere accusata di far politica, come sindacato deve essere libero di esprimere le proprie critiche, sta alle forze politiche accoglierle e farne tesoro, invece di alzare muri. Ma a Savona Toti ha ormai dichiarato guerra, per lui è la provincia da penalizzare e dove imporre scelte dall’alto”.

red