News07 maggio 2024 13:19

Corruzione in Liguria, l'inchiesta si allarga

Misure cautelari nei confronti di dieci persone a La Spezia: arresti domiciliari per Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere e capo di Gabinetto del presidente della Regione Liguria

Corruzione in Liguria, l'inchiesta si allarga

Ritenuto che sia d’interesse pubblico la divulgazione di informazioni riguardanti la

commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione, fatta salva la presunzione

d’innocenza in base agli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti

dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea - delle persone

sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni

fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede;

visti e applicati i principi di cui all’art. 5 del d.lgv. n. 106/06;

il procuratore della Repubblica della Spezia f.f. Antonio Patrono comunica che:

nell’ambito di un procedimento in fase di indagini preliminari, nelle prime ore della mattinata

odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di La Spezia hanno

eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari ed un decreto di sequestro

preventivo emessi dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di La Spezia nei

confronti di dieci persone.

Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di La Spezia, svolte in coordinamento

con indagini collegate della Procura della Repubblica di Genova e condotte dai militari del

Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno permesso di

ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, i reati di corruzione e di turbata libertà

degli incanti per i quali sono stati applicati gli arresti domiciliari a Matteo Cozzani (ex sindaco

di Portovenere e capo di Gabinetto del presidente della Regione Liguria), al fratello Filippo

Cozzani (imprenditore attivo nel settore della segnaletica stradale e della vendita di bevande

all'ingresso) ed ai fratelli Raffaele e Mirko Paletti (noti imprenditori milanesi, amministratori

di società che operano anche nel Comune di Portovenere).

Sono stati, poi, colpiti dalla misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare professioni,

imprese od uffici direttivi delle persone giuridiche che svolgono attività d’impresa altri sei

imprenditori, tra i quali Francesco Fiorino (legale rappresentante della Europa Park S.r.l.,

società interamente partecipata dalla Camera di Commercio di La Spezia, e nuovo membro

del Cda di ATC), Giovanni Olcese e Ivan Pitto (imprenditori attivi nel settore pubblicitario),

Saverio Cecchi (presidente di Confindustria Nautica a Genova e legale rappresentante della

società I Saloni Nautici S.r.l.) Alessandro Campagna (direttore commerciale del Salone

Nautico) e Massimo Gianello (legale rappresentante del Comitato delle Borgate del Palio

del Golfo della Spezia e della società partecipata dal Comune di Lerici denominata Sviluppo

Turistico Lerici S.r.l.).

Nello specifico, l’indagine riguarda fatti avvenuti nel periodo compreso tra il 2022 ed il

2024, allorché l’ex sindaco, forte della sua carica nel Comune di Portovenere e del suo

ruolo in Regione Liguria, avrebbe agevolato in vario modo gli imprenditori coinvolti in cambio

 

di favori consistiti nel far sì che i medesimi commissionassero lavori o forniture alle imprese

della sua famiglia, rappresentate legalmente dal fratello Filippo Cozzani ma gestite, di fatto,

anche da lui. Alcuni degli imprenditori coinvolti, in cambio dei suoi favori, avrebbero inoltre

effettuato finanziamenti per il partito politico di cui Matteo Cozzani era esponente, nonché

offerto in numerose occasioni ospitalità alberghiera gratuita a lui e ad altre persone da lui

indicate.

Tra gli episodi contestati all’ex sindaco di Portovenere a titolo di “favori” agli imprenditori

coinvolti si segnala il bando di gara per la valorizzazione, mediante concessione,

dell’immobile sede della ex scuola dell’infanzia “Michela Ravecca" di Portovenere,

adiacente al Grand Hotel di proprietà della famiglia Paletti, fatto redigere dall'altera sindaco

in modo da avvantaggiare i Paletti attraverso l’inserimento nel bando di un requisito

restrittivo che solo loro potevano soddisfare, ovvero la disponibilità di un ampio locale ad

uso palestra ubicato nel centro di Portovenere.

Sono state contestate anche varie condotte dell’ex sindaco volte ad agevolare la

realizzazione di uno stabilimento balneare sull’isola Palmaria da parte dei medesimi

imprenditori milanesi, mediante forte interessamento personale e attività amministrativa ad

hoc (es. delibera di Giunta di rinuncia alla prelazione sull’area da parte del Parco, delibera

di Giunta che, facendo ricorso ai cd. "margini di flessibilità” permette la realizzazione dei

lavori, ivi incluse piscine, con semplice permesso di costruire convenzionato, evitando

procedure più complesse e partecipate, ecc.).

Sono stati altresì contestati episodi di abuso d’ufficio e falsi.

Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza di misure cautelari, la Guardia di Finanza

sta dando esecuzione a perquisizioni delegate a Genova, Milano, La Spezia e Portovenere

e al sequestro preventivo di circa 215.000 euro, considerati profitto dei reati commessi.

Alle indagini hanno anche collaborate, per la parte di loro competenza, i Carabinieri del

Nucleo Forestale di La Spezia, che stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo

di due immobili di Portovenere, ovvero l’edificio della ex scuola dell’infanzia “Michela

Ravecca" ed il cantiere sito nell'area dell’ex cava Carlo Alberto ubicata sull’isola Palmaria.

comunicato stampa

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