Cgil Savona e Cgil Liguria esprimono grande vicinanza e solidarietà alle popolazioni coinvolte dall’alluvione che ha colpito, in modo particolare, molti comuni della Valbormida. Per questa ennesima calamità che si è abbattuta sulla provincia di Savona, che non ha dimenticato l’alluvione di pochi mesi fa nella piana di Albenga che attende ancora i ristori, occorre che la Regione promuova, il prima possibile, un piano per la messa in sicurezza di fiumi, fossi e torrenti; la cura permanente del territorio deve diventare una priorità perché il cambiamento climatico è una dura realtà e non si possono continuare ad inseguire le emergenze.
La Provincia di Savona risulta essere per il 7,2% del territorio a rischio frane che interessano quasi 10 mila cittadini (9.939 persone), mentre il 2,5% del territorio è a rischio alluvioni (59.762 persone) rischio che coinvolge oltre il 30% delle imprese.
Governo, Regione Liguria e Provincia di Savona devono mettersi immediatamente al servizio dei territori colpiti e delle persone coinvolte mettendo subito a disposizione risorse adeguate alle prime necessità.
È necessario che il Governo approvi urgentemente tutti i provvedimenti legislativi necessari per garantire il massimo sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori di tutti i settori che a causa di quanto accaduto sono impossibilitati a lavorare, oltre a misure efficaci a tutela delle famiglie e delle imprese duramente colpite.
Cgil, Cisl e Uil di Savona hanno inviato al Prefetto una richiesta per l’attivazione del tavolo di confronto sull’emergenza eventi alluvionali in provincia chiedendo il coinvolgimento delle associazioni dei datori di lavoro e gli amministratori dei comuni maggiormente colpiti circa le emergenze sociali ed occupazionali determinate dai danni.
A distanza di qualche giorno è importante compiere un monitoraggio della situazione per verificare, nell’ambito di sistema coordinato tra mondo delle imprese, del lavoro e le istituzioni, le iniziative intraprese e quelle eventualmente ancora da intraprendere per affrontare l’emergenza ed assicurare la ripresa delle attività.