“Oggi in II Commissione Salute è stato presentato il disegno di legge con cui la Giunta Bucci propone la riforma – o meglio, la riduzione – di Alisa, l’Azienda ligure sanitaria istituita con la legge regionale del 22 luglio 2017.
Ciò che sorprende non è solo il contenuto del provvedimento ma la tempistica: presentazione oggi, voto in Commissione lunedì, approdo in Consiglio martedì. In piena campagna elettorale per le comunali di Genova si decide, in quattro giorni, di archiviare, solo per titoli, una riforma che all’epoca – sotto l’assessora Viale – richiese oltre un anno di confronto con sindaci, ordini professionali, Asl e corpi intermedi”.
Lo dichiarano i consiglieri regionali Gianni Pastorino (Lista Orlando) ed Enrico Ioculano (PD), vicepresidente della II Commissione Salute.
“Nella relazione illustrativa si legge che la Regione ‘recupererà la pienezza delle funzioni di programmazione sanitaria e sociosanitaria’, compresa la programmazione economica del Servizio Sanitario Regionale. È esattamente ciò che l’opposizione denuncia da anni: Alisa non ha mai funzionato. Ha indebolito il servizio sanitario, sottratto poteri alla Regione, peggiorato le performance complessive e generato confusione organizzativa.
Chi oggi governa ammette di fatto, sia pure senza dirlo apertamente, che l’opposizione aveva ragione. Ma tenta di farlo senza assumersi responsabilità politiche. ‘Avevate ragione voi, ma cerchiamo di farlo dimenticare in fretta’: così si potrebbe riassumere l’atteggiamento del centrodestra che contestualmente rinuncia a una revisione complessiva del sistema sanitario regionale.
Il nuovo ente, Liguria Salute, avrà funzioni residuali: coordinamento, supporto tecnico alle Asl, attività ispettive e promozionali. Ma viene meno il cosiddetto ‘core business’ che ha giustificato l’esistenza stessa di Alisa: la programmazione sanitaria e l’unificazione gestionale del SSR.
Per questo abbiamo richiesto numerose audizioni già per lunedì: se si vuole davvero chiudere questa pagina, lo si faccia con trasparenza. Vogliamo un’analisi politica, amministrativa e tecnica degli effetti – spesso disastrosi – che Alisa ha avuto sul nostro servizio sanitario. Non si cancellano sette anni di disastri con un colpo di spugna, nel silenzio generale”.