Non potrà però servire l'umiltà necessaria per comprendere la profondità dei fenomeni naturali indipendenti dal volere umano, anzi favoriti dalla sua cieca arroganza se questa ricerca non sarà intrecciata al monito marxiano:
"Qualsiasi ipotesi di superamento di una società fondata sullo sviluppo illimitato non potrà essere condotta al di fuori dal perseguimento dell’uguaglianza tra gli esseri umani".
L'umiltà del "senso del limite" anche se necessaria non sarà però sufficiente.
E’ indispensabile, invece, continuare a battersi nel delineare il progetto futuro di una società diversa da quella dominata dall’egoismo capitalistico, per l’eguaglianza sociale, recuperandone i termini fondamentali al di là dei precipitati politici e relative applicazioni statuali.
Senso del limite ed eguaglianza sociale quali presupposti di una "società sobria" nella quale l'umiltà nella concezione dello sviluppo umano potrà consentire l'individuazione delle vere contraddizioni della modernità.
Non è sufficiente, neppure, per l’orizzonte di una società diversa, l’applicazione di una legislazione che miri a realizzare quello che è stato definito come “Welfare State” che punta all’uguaglianza garantendo a tutti i cittadini i beni primari e le posizioni di partenza.
In un mondo dove, assieme al concetto di “finitezza” delle risorse del pianeta si pongono i temi dell’eguale diritto a essere diversi e a proporre con orgoglio le differenze le mutate condizioni tecnologiche (diremmo il mutato rapporto tra scienza e società) sembrano imporre all’insieme delle relazioni sociali e politiche radicali trasformazioni,al punto da porre in discussione i termini della democrazia “classica”.
Marx, dopo aver individuato le rozze tendenze a eguagliare tutto, e aver smantellato l’idea di un diritto borghese astrattamente livellatore, ha indicato come orizzonte della lotta la Comunità.
Una Comunità nella quale, attraverso quella che considero davvero la frase più felice dell’intera opera del filosofo di Treviri: “Ognuno darà secondo le proprie capacità e avrà secondo i propri bisogni”.
Così nell'uguaglianza l'umiltà come idea e progetto servirà al genere umano per trovare la capacità di esprimersi di fronte alla tragica immensità dei fenomeni naturali spezzando finalmente l'intreccio tecnica/potere in una visione di società alternativa da quella dominata dall'individualismo competitivo.