Le associazioni nazionali CODICI, ADUSBEF e AECI lanciano un appello pubblico al Governo italiano e alle istituzioni della Repubblica per chiedere l’immediata sospensione delle esportazioni di armamenti verso Israele, nel rispetto della legge italiana e del diritto internazionale.
“Non possiamo accettare che un’azienda partecipata dallo Stato, come Leonardo S.p.A., continui a vendere armi a un Paese coinvolto in un conflitto armato che ha già causato migliaia di vittime civili”, dichiarano le associazioni.
“Il nostro Paese ha una responsabilità morale, politica e giuridica: quella di non contribuire, neppure indirettamente, a crimini contro la popolazione civile.”
Secondo fonti indipendenti (Greenpeace, SIPRI, The Weapon Watch), Leonardo S.p.A. avrebbe proseguito nel 2024 e 2025 con l’invio di elicotteri, cannoni navali, radar, droni e componenti per velivoli militari F-35 e M-346 destinati a Israele, con autorizzazioni rilasciate dall’UAMA (Ministero degli Esteri), ma senza una valutazione pubblica trasparente della loro conformità alla legge n. 185/1990.
“L’Italia si è dotata di una legge chiara che vieta la vendita di armi a Paesi in guerra o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Non possiamo permettere che questa norma venga elusa nel silenzio delle istituzioni,” proseguono CODICI, ADUSBEF e AECI.
Le tre associazioni ricordano anche il recente rifiuto del Vaticano di una donazione da 1,5 milioni di euro offerta da Leonardo al Policlinico Bambino Gesù, proprio a causa del coinvolgimento dell’azienda nella guerra in corso, nonché le conclusioni di un rapporto delle Nazioni Unite a cura della relatrice speciale Francesca Albanese, che indica Leonardo tra le imprese che hanno maggiormente beneficiato economicamente del conflitto a Gaza.
Le richieste congiunte di CODICI, ADUSBEF e AECI:
- Sospendere immediatamente tutte le forniture militari italiane a Israele
- Rendere pubblici i contratti, le autorizzazioni e le licenze rilasciate a Leonardo S.p.A. dal 7 ottobre 2023
- Imporre una moratoria sulla cooperazione militare bilaterale tra Italia e Israele
- Istituire una commissione parlamentare indipendente per indagare sulle esportazioni e sulle eventuali responsabilità politiche e amministrative
“Questa non è una battaglia ideologica, ma una richiesta di legalità, trasparenza e coerenza con i valori sanciti dalla nostra Costituzione. Lo Stato italiano non può contribuire, direttamente o attraverso aziende pubbliche, a un conflitto segnato da gravi violazioni del diritto umanitario,” concludono le associazioni.
La lettera aperta è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio, al Ministero degli Esteri, al Ministero della Difesa e a tutti i membri del Parlamento.