“Le ultime mobilitazioni dei lavoratori portuali, tra cui il blocco di sabato sera di materiale sospetto su una nave israeliana, confermano la consapevolezza che serva un nuovo modello di sviluppo per la nostra economia, incentrato sul rispetto della persona e dell’ambiente. L’utilizzo del porto a scopi civili è stato possibile finora solo grazie all’impegno e al sacrificio dei lavoratori. Adesso è necessario un balzo in avanti, con l’approvazione di un provvedimento che vieti, tassativamente, il transito di armi sulle banchine genovesi”, dichiarano Selena Candia, capogruppo di AVS in consiglio regionale, e Jan Casella, consigliere regionale di AVS.
“Come già successo nella nostra storia recente, Genova si sta dimostrando l’avanguardia più consapevole, preparata e pronta a mobilitarsi in caso di necessità. Questa grande sollevazione sindacale e popolare, che sabato sera ha visto scendere in piazza 25 mila persone, sta mandando un messaggio forte alle nostre istituzioni, che deve essere ascoltato. La pace deve cessare di essere solo uno slogan, diventando un impegno concreto e una pratica operativa per il nostro territorio, a partire dallo stop alle armi nel porto di Genova”, sottolineano Selena Candia e Jan Casella.