News23 ottobre 2025 12:57

La manovra porta a sbattere

Andrea Pasa (Cgil Savona): "La legge di bilancio è una manovra senza crescita, che aumenta solo tasse, età pensionabile e spese militari, senza dare alcuna risposta a lavoratori, pensionati e giovani". Il focus sul savonese

La manovra porta a sbattere

«La manovra del Governo porta a sbattere». È durissimo il giudizio del segretario generale della CGIL Savona Andrea Pasa sulla legge di bilancio 2026, definita “una manovra senza crescita, che aumenta solo tasse, età pensionabile e spese militari, senza dare alcuna risposta a lavoratori, pensionati e giovani”.

Per questo la CGIL parteciperà alla manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, in programma sabato 25 ottobre a Roma, organizzando da Savona un treno speciale per consentire la massima partecipazione.

Una manovra che penalizza chi lavora, secondo la CGIL: la legge di bilancio non contiene strumenti per sostenere l’occupazione, i salari o gli investimenti.
«Il Governo continua con la propaganda, ma i numeri sono impietosi – afferma Pasa –: un lavoratore con 30.000 euro lordi di reddito annuo avrà un vantaggio fiscale di appena 3 euro al mese, mentre chi guadagna meno di 28.000 euro non avrà alcun beneficio. È una vergogna.»

La CGIL chiede aumenti salariali reali, rinnovi contrattuali e una riforma fiscale equa che alleggerisca il peso su lavoro e pensioni e colpisca le grandi rendite.
Sono 82 i contratti nazionali scaduti, che interessano oltre 3 milioni di lavoratori.
A questi si aggiungono 6 milioni di persone tra precari, part-time e autonomi che negli ultimi anni si sono impoveriti a causa dell’inflazione.

No al riarmo, sì a scuola, sanità e lavoro, «È inaccettabile che il Governo destini nei prossimi dieci anni 900 miliardi di euro in spese militari, portando la quota di PIL per la difesa dal 2 al 5% – denuncia Pasa –. Ogni euro speso in armi è un euro tolto a sanità, scuola, pensioni e welfare».

Su crisi industriale e lavoro povero nel savonese, il segretario CGIL denuncia una situazione drammatica anche a livello locale: anche nel 2025 in provincia di Savona il 95% dei nuovi contratti è precario, il 40% stagionale e il 47% part time - il dato peggiore del Nord Ovest;

6 morti sul lavoro in provincia da inizio anno con un + 50% rispetto al 2024 e +22% di denunce di malattie professionali;

15.000 lavoratori con redditi sotto i 10.000 euro lordi annui;

La media dei salari orari nel lavoro privato più bassi della Liguria e diffusione record di contratti pirata (1,35% contro lo 0,8% regionale);

Dal 2015 Savona ha perso 24.000 abitanti, in gran parte giovani qualificati.


La crisi investe settori strategici: vetro in Val Bormida, automotive (Bitron e Mutares), raffineria Esso, Sanac, Italiana Coke. «È lampante – afferma Pasa – l’incapacità del Governo di affrontare la più grave crisi produttiva dal dopoguerra.»

In più, una sanità che continua a zoppicare e lascia in difficoltà migliaia di persone, soprattutto anziane con patologie croniche. La provincia - osserva Pasa - continua a soffrire carenze pesantissime: punto di primo intervento di Cairo aperto solo 12 ore al giorno, punto nascite di Pietra Ligure non riattivato, lunghe liste d’attesa e assenza di investimenti sulla sanità territoriale.

Infine la questione previdenziale, le pensioni: il Governo che aveva promesso di cancellare la riforma Fornero è riuscito a peggiorarla, si andrà in pensione sempre più tardi e sempre più poveri.  


«Sabato 25 ottobre invitiamo tutti i cittadini, le cittadine e soprattutto i giovani a partecipare alla manifestazione di Roma – conclude Pasa –, chiediamo più salario, più diritti e più giustizia sociale.

Non è accettabile che il lavoro dipendente e le pensioni siano tassati più delle rendite e dei profitti. Serve un cambio di rotta: investire in lavoro stabile, sanità, scuola e pace, non in armi e precarietà.»

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