News01 novembre 2025 14:54

Bucci contro la sanità pubblica

La 'riforma' prevista mira a tagliare servizi con la scusa di razionalizzare

Bucci contro la sanità pubblica

L’annunciato blocco delle assunzioni di medici significa ignorare quanto sia in sofferenza il personale medico ospedaliero e di Medicina generale

Il meccanismo della centralizzazione delle ASL, che non è stato spiegato adeguatamente, rischia di rappresentare solo una mossa per risparmiare. È assurdo parlare di centralizzare le ASL senza avere risolto i problemi che affliggono la sanità regionale tra cui la carenza di medici di Medicina generale in molte zone specie quelle lontane dalla costa, la carenza di medici ospedalieri e il ricorso a medici a gettone o di cooperativa per la copertura di turni (con conseguente aggravio di costi), le lunghe liste di attesa per esami e visite specialistiche o per interventi chirurgici in elezione che l’amministrazione Bucci pensa di risolvere comprando pacchetti di prestazioni da centri privati accreditati.

A tutt’oggi la Regione non si è dotata di strumenti informatici omogenei e non esiste, come nelle intenzioni degli ultimi piani sanitari regionali, un dossier clinico del paziente dove un operatore sanitario possa accedere agli esami fatti addirittura nella ASL limitrofa! Le Case di Comunità hub, al di là della propaganda, non garantiscono al momento una adeguata presa in carico del cittadino-paziente a 360°, perché, in considerazione delle carenze appena esposte, non esiste la possibilità di assicurare percorsi diagnostico-terapeutici in tempi certi.

Secondo l’amministrazione Bucci, la centralizzazione consiste in una razionalizzazione per evitare sprechi e doppioni. Purtroppo la realtà sul campo è molto diversa se pensiamo al taglio dei posti letto sia per pazienti acuti che per pazienti da riabilitare, alla grave difficoltà in cui versa la sanità territoriale, alla sempre più insufficiente prevenzione per patologie tumorali, metaboliche, cardiovascolari.

Se la centralizzazione del servizio di prenotazione CUP invia un paziente di Ventimiglia per una visita o un esame specialistico a Cairo Montenotte, non è un buon esempio!

Nessuno discute sulla bontà e necessità di centralizzare, uniformare alcune pratiche di tipo amministrativo-burocratico che già sono in essere ma cosa ben diversa sono i servizi sanitari e i relativi ospedali. I famosi accorpamenti, esempio la Chirurgia Vascolare di S. Corona (Pietra Ligure), non riesce a soddisfare le richieste di entrambe le ASL ma questo sempre per carenza del personale. Il paventato blocco assunzioni e quindi il mancato rinnovamento di contratti peggiorerà la situazione e allontanerà molti medici dalla nostra Regione.

Rifondazione Comunista respinge tale riforma che mira a tagliare servizi con la scusa di razionalizzare. È fondamentale investire sulla sanità territoriale, sulla formazione, sulla riabilitazione, sulla prevenzione, su una sempre più stretta collaborazione tra medici ospedalieri e del territorio affinché ogni cittadino che abiti sulla costa o nelle vallate sia preso in carico per quanto riguarda le sue patologie acute e croniche al fine di evitare accessi inutili ai Pronto Soccorso oppure lunghe ospedalizzazioni.

JACOPO RICCIARDI
Segretario Rifondazione Comunista – Liguria

Mariano Mij
Responsabile regionale sanità

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