Gambarotta, scrittore, giornalista, conduttore televisivo e radiofonico è nato ad Asti nel 1937, vive da sempre a Torino.
Le sue doti di intrattenitore e comico sono venute alla luce grazie a Celentano e al suo Fantastico del 1987. Comincia così la sua carriera di conduttore televisivo e radiofonico (Fantastico ‘87, Lascia o raddoppia, Tempo reale, ecc.); è attore, tra l’altro, con Fabio Fazio in un sceneggiato televisivo su Rai Due, trasmesso nel dicembre 1997 e nella serie La famiglia in giallo. È autore e attore di cabaret, collabora a diversi giornali, tra cui L’Unità, La Stampa, La Repubblica, Comix. Tiene una rubrica fissa su Torino Sette in cui racconta curiosità e notizie su Torino e il Piemonte.
Gambarotta ha anche scritto e recitato per il teatro cabaret, il teatro in lingua piemontese e quello in lingua; ha scritto romanzi di genere giallo-ironico-parodistico che hanno avuto un notevole successo di vendite e di critica; fra essi, La nipote scomoda (scritto a quattro mani con Massimo Felisatti, uscito in libreria nel 1977 e vincitore del Premio Gran Giallo – città di Cattolica) e Torino, lungodora Napoli, edito da Garzanti nel 1995.
Per i tipi della stessa casa editrice è stato dato alle stampe il pamphlet Tutte le scuse sono buone per morire. Nel 2006 per la casa editrice Morganti apre la collana di romanzi ‘le Grandi Parodie’ con Il Codice Gianduiotto, uno spassoso e colto divertissement che fa il verso al Codice da Vinci di Dan Brown. Del 2011 la parodia dei romanzi “gastronomici” Le ricette di Nefertiti (Garzanti). Ha pubblicato vari romanzi, tra cui Ombra di giraffa (Garzanti, 2014). Nel catalogo Manni i racconti Non si piange sul latte macchiato (2016), vincitore del Premio Settembrini 2016 e menzione speciale al Premio Stresa 2017, il giallo Il colpo degli uomini d’oro (2018), i romanzi Ero io su quel ponte (2019), La confraternita dell’asino (2020) e L’albero delle teste perdute (2022).
Ha lavorato per oltre trent’anni alla Rai in un primo tempo come cameraman e poi come programmista e delegato alla produzione di film e telefilm; saltuariamente come conduttore, spalla e attore. Esce quindi “Fuori programma. Le mie memorie dalla Rai”, che racconterà insieme a mille aneddoti con Ferdinando Molteni.
Le canzoni di questo spettacolo saranno suonate da Isabella Del Fagio, che farà tappa a Finalborgo con il suo “Confini Tour”. Classe ’94, Isabella Del Fagio inizia a scrivere dopo la maggiore età, sperimentando diversi strumenti come violino, pianoforte, ukulele e chitarra. Ispirata dai grandi cantautori italiani — da Fabrizio De André a Rino Gaetano, da Stefano Rosso a Giorgio Gaber — costruisce una scrittura che dà voce a chi spesso non viene ascoltato. Le sue canzoni uniscono accompagnamenti essenziali a testi densi di significato, che richiedono un ascolto attento e partecipe.
Parallelamente all’attività musicale, Isabella si sta specializzando in Musicoterapia presso il Conservatorio Maderna-Lettimi di Cesena, dopo un percorso al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, e porta avanti il lavoro di teatro-canzone con la compagnia Voci, con lo spettacolo “Io vado Madre”. Nell’ottobre 2025 ha pubblicato “Confini”, il suo EP di esordio, un racconto in cinque brani che esplora il concetto di confine — geografico, fisico e mentale — come spazio fluido, aperto e in continua trasformazione.











