Salute & Veleni27 giugno 2018 06:13

Acna: fiumi di parole per la bonifica fantasma

Montagne di parole, come quelle spese per l’area industriale di crisi complessa della quale si son perse le tracce, e nessun risultato. E gli esponenti del PD in Consiglio Regionale, invece di vergognarsi per tutto quello che non è stato fatto dalle istituzioni, si dicono soddisfatti per via di un nuovo passaggio in Commissione del progetto di bonifica e addirittura per fissare precisi criteri regionali per la ripartizione degli indennizzi. Dopo vent'anni dalla chiusura

Acna: fiumi di parole per la bonifica fantasma

Questa la notizia che davvero, soprattutto nel tono oltre che nei contenuti, ha dell’incredibile:

E’ stata rinviata in commissione, con il consenso dei proponenti e per ulteriori approfondimenti, la mozione proposta dai consiglieri regionale del Movimento 5 Stelle sulla bonifica dell’Acna di Cengio e Saliceto.

Una decisione che ha soddisfatto gli esponenti Dem Giovanni Lunardon e Luigi De Vincenzi: “Come Pd eravamo intenzionati a votare a favore di questo documento che chiedeva precise garanzie ambientali (fra cui un tavolo permanente di monitoraggio del procedimento di bonifica, la necessità di portare in sede di Via le principali criticità presenti nell’area, la richiesta al ministero dell’ambiente di avviare la procedure di risarcimento del danno ambientale) ma riteniamo comunque importante un nuovo passaggio in commissione per dare ancora più forza a tali richieste e per fissare precisi criteri regionali per la ripartizione degli indennizzi”.

Sarà quella anche l’occasione per fare il punto sul tema della reindustrializzazione delle aree Acna. Consideriamo importante tornare in aula su un argomento come questo con un testo condiviso da tutti i gruppi”.

Commento:

Da far notare come la sede di questa amenità sia il Consiglio Regionale.

Dunque l’ACNA, epicentro a livello internazionale del conflitto ambiente /lavoro, dopo lotte durissime durate oltre trent’anni, ha chiuso nel 1999. Esattamente 19 anni anni fa.

Le proposte di risanamento, bonifica, utilizzo del territorio sono state molteplici: ricordate quella del ministro Ruffolo (in quel momento titolare dell’ambiente) che prevedeva – in una Val Bormida paragonabile ai pascoli di Heidi – addirittura un campo da golf.

Dal nostro punto di vista non abbiamo mai smesso di denunciare cosa stava accadendo giudicando il sito ex-ACNA assolutamente decisivo (come quello Ferrania e adesso Tirreno Power)) per qualsiasi ipotesi di re – industrializzazione della nostra provincia.

Adesso leggiamo che gli esponenti del PD in Consiglio Regionale, invece di vergognarsi per tutto quello che non è stato fatto dalle istituzioni, sono  soddisfatti per via di un nuovo passaggio in Commissione del progetto di bonifica e addirittura per fissare precisi criteri regionali per la ripartizione degli indennizzi.

Ciò significa, come è facile constatare passando per Cengio e come abbiamo cercato di denunciare per 20 anni, che nulla è stato fatto.

Siamo alle solite parole: tavolo permanente di monitoraggio, portare in sede VIA le principali criticità presenti nell’area, ecc,ecc.

Montagne di parole come quelle spese per l’area industriale di crisi complessa della quale si sono perse le tracce e nessun risultato, con il M5S accodato nella solita “operazione commissione”.


Franco Astengo

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