News01 dicembre 2019 07:09

Savona isolata e senza santi in paradiso

Che altro deve ancora accadere prima che partano anche nel Savonese gli interventi urgenti e non più rinviabili di manutenzione, rafforzamento e sviluppo delle infrastrutture? Se ne parla giovedì 5 dicembre, alle 18, alla Ubik

Savona isolata e senza santi in paradiso

"Nelle scorse settimane sono venuti al pettine i nodi dell'incuria e dell'indifferenza verso il nostro territorio accumulatisi negli ultimi decenni. Si sono sommati  fenomeni atmosferici fuori dall'ordinario (legati anche al cambiamento climatico) e le conseguenze di una gestione illogica e irresponsabile della nostra terra, gestione che ne ha causato l'estrema fragilità" affermano dall'associazione Noi per Savona.

"Il disastro idrogeologico ha prodotto inoltre il collasso delle vie di comunicazione,  anche questo a riprova della mancanza di infrastrutture efficienti e moderne sul nostro territorio: il MISE ha stanziato miliardi per le infrastrutture della Liguria, ma sono tutti fondi destinati al Terzo valico o alla Gronda o alle strutture  ferroviarie della Città metropolitana di Genova.".

L'associazione, subito prima dell'ondata di maltempo, aveva scritto al Presidente della Provincia una lettera involontariamente profetica sul potenziamento della strada di scorrimento tra Vado Ligure Quiliano e Savona.

Nella lettera si ricordava che nel Progetto della piattaforma Maersk è prescritto che  il 40% delle merci in arrivo sia inoltrato su ferro, mentre l'unico progetto infrastrutturale per facilitare il flusso delle merci è attualmente il potenziamento della superstrada.

E che lo stanziamento previsto - 11, 2 milioni di Euro -, mirato all'allargamento di una strada già a 4 corsie, non avrà effetti risolutivi sul miglioramento del traffico pesante.

Noi per Savona chiedeva quindi a Olivieri di riportare in Conferenza dei Servizi una proposta: che, in sostituzione parziale del progetto di manutenzione, venga realizzato immediatamente un collegamento ferroviario che raggiunga direttamente la piattaforma attraverso un sovrapasso agibile per i mezzi ferroviari, dal costo più contenuto rispetto allo stanziamento per la strada.

E proprio pochi giorni prima del crollo del viadotto sulla A6, che ha ulteriormente spezzato la Liguria, ricordava al Presidente della Provincia come rimanga comunque irrisolto il problema del collegamento tra Vado Ligure  e l'entroterra piemontese e lombardo, "per il quale abbiamo già proposto da lungo tempo possibilità di intervento  sostenute dai Consigli regionali di Piemonte e Liguria".

Adesso, all'indomani dell'emergenza climatica  e alla vigilia dell'avvio delle operazioni sulla piattaforma Maersk, Giorgio Ajassa e Giovanni Maina  presenteranno alla Ubik l'ipotesi progettuale di intervento risolutivo della mobilità nella provincia di Savona e province limitrofe in Liguria e in Piemonte, nonché l'ipotesi di un razionale collegamento tra la piattaforma Maersk e la ferrovia.

Inoltre si parlerà  del progetto per il raddoppio della Torino -Savona, tratta ferroviaria ancora (vergognosamente) a binario unico.

 

 

G.S.

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