L’Amministrazione a quel punto ha dovuto capitolare: si può esser sordi di fronte all’Anpi, alla stessa famiglia Firpo, a una nutrita petizione e a tutta la sinistra ligure ma alla famiglia del commemorando proprio no.
Poi che succede?
Cerchiamo di ricostruirlo dalle pagine della testata Genova Quotidiana.
Genova Antifascista, senza sapere della retromarcia di Bucci, piomba sulla passerella di Marassi per scriverci “ponte Firpo”.
In risposta, la targa a Quattrocchi (lasciata lì, ché c’era l’urgenza di scrivere la ricetta della cima alla genovese sulla pagina di “Marco Bucci per Genova”) viene ugualmente scoperta da un gruppo di estrema destra chiamato Azione Frontale.
Adesso un’azione frontale, per quanto ci riguarda, spetterebbe all’amministrazione genovese che ha il compito di far rispettare le istituzioni.
Rimuova immediatamente la targa a Quattrocchi, ripulisca le scritte, commissioni una targa in memoria di Firpo da mettere sul ponte per l’eternità, cerchi - come assicurato ieri - un luogo più consono per la targa in memoria di Quattrocchi.
E soprattutto la smetta di contribuire a sgretolare ciò che resta della democrazia italiana con proposte che spaccano in due la società civile, ché le istituzioni son lì per unire e non per scavar fosse.