News24 aprile 2020 18:02

Coronavirus, perché la Liguria tiene i tamponi nel cassetto?

La denuncia: eseguiti meno della metà dei tamponi a disposizione. Gli aggiornamenti: si registrano oggi in Italia altre 420 vittime di cui 29 in Liguria, mentre i ricoveri continuano a calare. Il Robert Koch Institut: in Germania pochi morti grazie alle misure restrittive, mantenete distanza di 2 metri. Lo studio dell'ISS: il 44 % delle infezioni si è verificato nelle RSA

Coronavirus, perché la Liguria tiene i tamponi nel cassetto?

Liguria, il PD denuncia: la Liguria ha fatto meno della metà dei tamponi che ha a disposizione

Così il Gruppo PD in Regione Liguria: "La Regione Liguria ha effettuato meno della metà dei tamponi a sua disposizione: dei 79.600 forniti dalla Protezione civile nazionale, ne sono stati utilizzati solo 37.842, per un totale di 25.045 casi (visto che a volte se ne usano più di uno per una persona).

La media nazionale invece è del 70%. Noi quindi siamo 20 punti percentuale al di sotto degli altri, tanto che ci troviamo all'ultimo posto fra le regioni del Nord Italia con 24,4 tamponi ogni mille abitanti (sotto di noi ci sono solo le Regioni del Sud che non hanno avuto la quantità di contagi e di morti del Nord). Sappiamo bene che i tamponi non curano le persone, come si ostina a ripetere Toti, ma aiutano a mappare e quindi a contenere il contagio. Se ci troviamo gli ospedali liguri infettati dal Coronavirus è proprio perché non sono stati effettuati per tempo i tamponi sul personale sanitario e ancora oggi sono pochissimi i medici, gli infermieri e gli oss tamponati.

Per non parlare delle Rsa, dove ci sono stati molti contagi e molti decessi e gli operatori chiedono di poter effettuare il tampone. La Regione però preferisci tenerli chiusi nei cassetti. Eppure la Liguria ha un tasso di mortalità molto alto, simile a quello delle Lombardia. Perché Toti non usa i tamponi pur avendoli? Perché ne facciamo solo la metà mentre tutte le altre Regioni ne fanno una media del 70%? Delle due l'una: o tutti gli altri non ci hanno capito niente oppure (cosa ben più realistica) a non capire nulla sono quelli che hanno governato l'emergenza sanitaria in Liguria, condannandoci a percorrere una strada sbagliata e a combattere alla cieca il virus, senza conoscerne la reale estensione e arrivando sempre in ritardo sulle risposte da dare alla nostra comunità." 

La situazione in Italia oggi

Le persone attualmente positive sono 106.527, i guariti sono 60.498.

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio nazionale, i casi totali nel nostro Paese sono 192.994, al momento sono 106.527 le persone che risultano positive al virus.

Le persone guarite sono 60.498.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 22.068, in terapia intensiva 2.173, mentre 82.286 si trovano in isolamento domiciliare.

I deceduti sono 25.969: questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Le fonti dell’infezione: lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità

Un primo studio sulle fonti di infezione condotto dall’Iss su circa 4500 casi notificati tra l’1 e il 23 aprile mostra che il 44,1% delle infezioni si è verificato in una RSA, il 24,7% in ambito familiare, il 10,8% in ospedale o ambulatorio e il 4,2% sul luogo di lavoro.

"In Germania pochi morti grazie alle misure restrittive, mantenete distanza di 2 metri"

«Mi piacerebbe dire che è finita, ma purtroppo non è finita». Così Lars Schaade, del Robert Koch Institut. «Il fatto che i casi di morte siano limitati in Germania dipende dalla tempestiva adozione delle misure restrittive. Con l’aumento dei contatti aumenta il contagio, e si può rapidamente arrivare a una dinamica in cui il virus non è controllabile. Abbiamo visto in altri paesi quanto velocemente questo possa accadere. Quindi vi prego di continuare a rispettare le regole e le misure. Mantenete la distanza di 1,5 metri, meglio 2, cercate di restare a casa, usate la protezione di naso e bocca nei negozi e nei luoghi pubblici».

LNS

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