Mezza politica07 luglio 2020 07:21

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Il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge taglia - parchi ligure sarebbe una bella batosta per Toti, elettoralmente parlando, se sul versante progressista si fosse riusciti a trovare la quadra sulle regionali

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Tra quaranta giorni si depositano le liste, ma l’eterno tormentone della ricerca del candidato non è ancora concluso: forse la decisione potrebbe esser sancita oggi durante la direzione regionale PD, salvo sorprese - si fa per dire.

Dopo l’ennesimo tentativo fallito, ieri sera, di buttare sul tavolo il terzo - quarto, dodicesimo - nome, i Dem si trovano ancora una volta a dover scegliere tra Sansa e Massardo, che sempre quelli sono.

Sì perché a noi liguri “Il giorno della Marmotta” ci fa un baffo: riviviamo da settimane la stessa scena, coi due candidati che prima andavano bene che improvvisamente non piacciono più, in un profluvio di dichiarazioni imbarazzanti, risse e veleni.

In ogni caso forse stasera sapremo chi avrà l’ingrato compito di ricordare ai cittadini tutto quello che in Liguria si poteva fare e non è stato fatto, tutto quel che non si doveva fare e che invece ha prontamente avuto luogo. 

Iniziando magari dalla figuraccia più recente: la Corte Costituzionale ha appena bocciato cinque articoli della legge regionale ligure di riforma dei parchi, entrata in vigore lo scorso anno. 

“Si tratta di una débacle clamorosa della Regione Liguria, per l’approssimazione della giunta e della dirigenza regionale, che hanno predisposto una legge regionale raffazzonata e zeppa di violazioni della legge quadro statale sulle aree protette, con disprezzo per le esigenze di salvaguardia del nostro patrimonio naturale”, dichiarano WWF, Italia Nostra e la Lega per l’abolizione della caccia”.

Insomma alla critica politica ci pensano le associazioni ambientaliste, in attesa del candidato che magari chissà, anche oggi arriva domani.

LNS

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