News14 luglio 2020 12:49

Liguria dimenticata: piovono le disdette anche dall'autostrada

Terra di turisti fedeli, la Liguria era abituata a una percentuale di disdette di pochi centesimi sopra lo zero. In questo luglio drammatico si veleggia sul dieci per cento, con gli aspiranti vacanzieri che chiamano direttamente dall’autostrada per avvisare che tornano indietro

da sinistra Andrea Valle, Enrico Schiappapietra, Angelo Berlangieri e Giancarlo Cerisola

da sinistra Andrea Valle, Enrico Schiappapietra, Angelo Berlangieri e Giancarlo Cerisola

L’imprenditoria turistica savonese era rappresentata integralmente stamattina nella sede dell’Unione Industriali: l’Unione Provinciale Albergatori, Federalberghi, il Sindacato Italiano Balneari, Confesercenti e Faita FederCamping Liguria insieme per denunciare che il disastro sulle autostrade liguri sta portando al collasso di una parte importantissima dell’economia della nostra regione.

Insieme portano avanti una diffida verso il Ministero dei Trasporti e Autostrade per l’Italia e insieme saranno in piazza Montecitorio il 22 luglio, quando tutte le forze economiche liguri andranno a Roma per chiedere rispetto per il proprio lavoro e riparo a un danno di reputazione straordinario. 

Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione provinciale Albergatori che rileva perdite assai consistenti (il 65% della clientela in settimana, come annota Carlo Scrivano che introduce l’incontro) è chiarissimo: “Se non avremo risposta andremo avanti con una causa civile in tribunale, non ci fermiamo e non permettiamo questo trattamento indecoroso. 

Sono trent’anni che esiste la circolare che chiede ispezioni sulle gallerie ogni tre mesi, dove sono gli interventi? Perché succede tutto adesso? E basta proclami sul raddoppio della ferrovia a ponente, non è questo l’ammodernamento del Paese, è la ferrovia di Cavour e noi liguri rischiamo un autunno devastante sul piano economico”.

Della stessa opinione Andrea Valle, Federalberghi, che afferma: “il segnale veramente preoccupante è lo scollamento dal nostro territorio: la nostra regione vive sul turismo. I cantieri proprio nei mesi più produttivi mostrano come manchi il rispetto per i lavoratori del comparto. In provincia - prosegue - c’è unità di intenti nonostante le sigle e questo dovrebbe essere d’esempio. Pensiamo al semaforo di Celle, dove si resta bloccati per ore: è due anni che stiamo facendo una soletta di cento metri davanti alla Olmo!” 

Enrico Schiappapietra che rappresenta i balneari non è solo arrabbiato: “mi vergogno anche un po’ per la situazione kafkiana in cui ci troviamo. Scientemente o per incapacità si è scoperto che le gallerie erano tutte pericolanti e le autostrade necessitanti di manutenzione. Come se noi avessimo programmato di ristrutturare tutti gli alberghi e gli stabilimenti contemporaneamente a luglio e agosto. Risultato, i clienti ci chiamano direttamente dall’autostrada o semplicemente vedendo la situazione in tv per disdire. Ci vogliono dieci anni per fidelizzare un cliente, ma quando abbandona poi non torna più.  

Abbiamo fatto sforzi importanti per essere organizzati e accoglienti nonostante l’emergenza sanitaria che ci toglie il 35 - 40% di capienza, e adesso siamo irraggiungibili. 

Tra un mese e mezzo l’estate è finita. Siamo la seconda provincia più balneare d’Italia. È umiliante, potevano almeno dircelo prima”.

Giancarlo Cerisola (Confesercenti) ricorda: “Le autostrade erano già inadeguate prima, siamo adesso al collasso. Non entro nel merito della sicurezza ma dobbiamo denunciare una gestione assurda. Quale programmazione c’è, se non sappiamo quando i cantieri chiudono, quando aprono, quando finiranno? C’è bisogno di monitoraggi? Possiamo anche accettarlo, ma allora anche il lavoro deve essere straordinario, invece nel week end i cantieri sono fermi”. 

Barbara Bugini (Faita FederCamping) aggiunge: “ci siamo organizzati e preparati per accogliere in sicurezza e reinventare la vacanza. Oggi abbiamo strutture vuote e non è per paura del covid: le vacanze sono brevi e ripetute, ovvio che se qui una volta si arrivava in un’ora e mezza e adesso non ne bastano cinque chi si avventura sulle strade? Luglio è ormai compromesso, e il danno è ancora peggiore di quello fatto dal covid ” 

Il professor Lorenzo Cuocolo, ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università degli Studi di Genova, richiama brevemente quanto chiesto dalle categorie nella diffida inviata ieri sera via PEC: “ Si tratta di un primo atto formale inviato a ministero e concessionaria, perché forniscano entro cinque giorni un programma con indicazioni chiare sul termine delle manutenzioni. La carenza informativa è gravissima  e non consente di organizzarsi. Subito misure compensative per le categorie, che subiscono un danno ingiusto quindi risarcibile. Le responsabilità sono in parte del concedente (MIT) in parte della concessionaria. Propongano imemediate misure compensative: sostenere campagne pubblicitarie a ristoro almeno parziale. I soggetti aderenti alla diffida potranno comunque chiedere risarcimenti per cancellazioni di prenotazioni e altri danni subiti. I toni saranno più o meno conflittuali a seconda della risposta e dell’approccio. Se non sarà collaborativo ci sarà causa con risarcimento danni”.

Tutti a Roma quindi, a chiedere ascolto: e per la prima volta ci sarà tutta la Liguria unita.

Giovanna Servettaz

Ti potrebbero interessare anche: