Le cronache politiche raccontano infatti di un centrodestra riunito in amichevoli consessi per spartirsi le deleghe nella nascente giunta regionale, con Toti e la Lega che fanno valere le loro percentuali sorridendo coi dentini affilati.
Mentre la Liguria sprofonda nella crisi economica e sanitaria, nelle stanze che contano si ragiona sui numeri: tre assessorati alla Lega e tre a Cambiamo, ma c’è Fratelli d’Italia e alza la voce perfino il navigato Mulé nel portare il pacato messaggio del Silvio nazionale, che dopo aver assodato il suo valore politico col celebre “i fascisti nell’arco costituzionale li abbiamo fatti entrare noi” ora ricorda a tutti, Toti in testa, che senza di lui avrebbero dovuto trovarsi un lavoro.
Allora la soluzione bisogna trovarla in fretta, ed è presto fatto: il magnanimo presidente “cede” un assessorato che spettava a Cambiamo, per un misero posto da presidente del consiglio regionale alla fida Cavo.
Un curioso tipo di cessione: l’assessorato in questione, che gestisce circa l’80% del bilancio regionale, lo prende direttamente lui.