Contromano29 novembre 2020 16:02

Finalmente novità

Ecco un gossip elettorale a cui, nostro malgrado, possiamo credere: Canavese candidato sindaco in pectore della Lega. Savona insomma, che del rinnovamento ha fatto il suo nemico principale, rischierebbe di trovarsi come prossimo primo cittadino colui che il sindaco lo fa da una ventina d’anni almeno

Disegno: Mimmo Lombezzi

Disegno: Mimmo Lombezzi

Non il sindaco ombra, intendiamoci: quello casomai siede a Palazzo Sisto. 

Rino Canavese ha preso più decisioni di chiunque altro per la nostra città, perché a Savona l’Autorità portuale decide e il Comune in genere si limita ad annuire, quando non a dichiarar direttamente che non ne sapeva nulla: come dimenticare il dorato Berruti che - travolto dallo scandalo del deposito di bitume in porto a pochi mesi dalle elezioni - definiva il Comitato portuale “una perdita di tempo”, aggiungendo per buona misura “Sono uno tra 25 chiamati a decidere e non conto nulla”? 

Il problema è che Berruti aveva ragione. E la sudditanza dell’Amministrazione all’ente porto, sottolineata a più riprese dalle forze di opposizione di allora e di oggi, è stato uno dei motivi della sconfitta del PD alle elezioni amministrative del 2016. 

Se i savonesi però pensavano che qualcosa sarebbe cambiato si sono dovuti ricredere fin dagli albori dell’era Caprioglio, che da improvvisata guida turistica dei crocieristi sul Priamar passava in un batter d’ali ad ammirata testimonial della conferenza stampa che annunciava lo scempio cementizio sulla spiaggia della Margonara. 

Scempio che forse scamperemo, ma non certo grazie all’impegno del nostro Comune.  

Quello che sembra aver ben compreso Marco Russo quando parla della necessità di stabilire un’alleanza tra Comune e Porto è proprio che col metodo Canavese (Porto che decide, Comune che subisce) non si va da nessuna parte. 

Savona vive una crisi profonda sul versante economico, col collasso del commercio e del terziario; sul versante ambientale, come ha mostrato anche l’ultima classifica di Legambiente, ed è una città in piena crisi d’identità, che non sa immaginare un futuro nonostante alcune caratteristiche che altre città vorrebbero avere.  

Al centrodestra converrà forse cercare un candidato che non sia la pura rappresentazione, se non addirittura l’origine, di tutte queste crisi. 

LNS

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